Assalti ai bancomat in tutto il Veneto:
sgominata banda di giostrai

Giovedì 26 Marzo 2015 di Luca Pozza
Il frame di un video: assalto a una filiale
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VICENZA - Due provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti dai carabinieri del Reparto operativo di Vicenza per assalti al bancomat nei confronti di altrettanti giostrai, tutti residenti in campi nomadi del Trevigiano, che facevano parte della banda che il 13 gennaio scorso, dopo aver preso di mira una banca a Roncade (Treviso), rimase coinvolta in una spaventosa uscita di strada, al termine di un inseguimento con le forze dell'ordine.

Nell'incidente morirono sul colpo Romeo Dell'Innocenti, 46 anni e Giancarlo Garbin, 36enne. Altri due, Johnny Pevarello, 34 anni, e Elvis Innocenti, 33, rimasero incastrati tra le lamiere ma si salvarono e una volta guariti sono stati trasferiti rispettivamente nel carcere di Treviso e Venezia. Proprio a questi due gli uomini dell'Arma hanno notificato un ulteriore ordinanza di custodia cautelare, emesse dalla magistratura berica. Identificato e denunciato in il quinto membro della banda, D.M., che era riuscito a dileguarsi: anch'esso è un giostraio, pluripregiudicato, la cui posizione è tuttora al vaglio.

Gli investigatori, in una conferenza stampa tenutasi nella sede compagnia dell'Arma di Vicenza, hanno fornito i dettagli dell'operazione, ricostruendo quanto avvenuto nella notte del 13 gennaio, caratterizzata da una scorribanda in quattro province del Veneto a bordo di un'Audi RS6, un bolide da 5.200 cc che può raggiungere i 300 km/h, risultata rubata in una concessionaria. Attorno all'1.10 la banda ha tentato un colpo, fallito, a Salara (Rovigo), per poi spostarsi a Masi (Padova) attorno alle 2, dove invece l'assalto bancomat è andato a segno. Quindi nell'ordine, altri due colpi in altrettanti sportelli, alle 3.25 a Breganze (Vicenza) e alle 4.15 a Roncade (Treviso), per un bottino complessivo di circa 80 mila euro, per buona parte poi recuperato. Qualche minuto dopo l'ultimo assalto vennero intercettati e durante la fuga si schiantarono.

Secondo gli inquirenti la banda avrebbe compiuto altri sei assalti (solo uno non andato a segno) nel Vicentino, a partire da quello del 23 novembre a Lonigo, quando scattarono le indagini, sino a quello dell'8 gennaio 2015 a Cartigliano. Ma gli stessi potrebbero avere agito a più riprese anche in altre province.

Dalle indagini è emerso che duranti gli assalti, preparati con metodi paramilitari, sono stati utilizzati fucili e mitragliatori "AK 47", anche per copertura in caso di intervento delle forze dell'ordine. Tra i vari reati agli arrestati viene contestato anche il porto di materiale esplosivo e armi da guerra, oltre a danneggiamenti e ricettazione di auto.

Ultimo aggiornamento: 19:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA