Iorio (Bpv): «Fusione possibile
con Veneto Banca a 2 condizioni»

Domenica 4 Ottobre 2015 di Roberto Papetti
Francesco Iorio
VICENZA - «Guardi, capisco perfettamente la delusione degli attuali soci che vedranno il valore delle azioni ridotte e questo, vorrei far chiarezza, indipendentemente dalla quotazione in borsa. Ma la quotazione, oltre ad essere l’unica via per la liquidabilità trasparente del titolo, è la sola alternativa ad una valorizzazione delle azioni fatta da un “esperto” che, comunque, non consentirebbe di evidenziare un valore distante da quello del mercato».

Francesco Iorio, 47 anni, dalla fine del maggio scorso alla guida della Banca Popolare di Vicenza a dispetto del fisico non imponente e dei modi cortesi, è un banchiere a cui non fanno difetto né l’energia né la determinazione. Caratteristiche che, insieme alla credibilità di cui gode nel mercato, gli sono state molto utili in questi mesi di lavoro («faticosissimo, glielo assicuro») al vertice di una banca come la Bpvi scossa dalle inchieste giudiziarie e impegnata in una profonda cura di risanamento.

Nessuna alternativa alla Borsa, dunque?

«No, questa la strada più diretta e che potenzialmente può premiare chi investe. E voglio sottolineare che se si desse seguito all’istinto irrazionale di buttare tutto all’aria, a farne le spese sarebbero ancora una volta gli attuali soci che vedrebbero ancor di più diminuire il valore della banca fino ad annullarlo. Un valore che, invece, il nostro piano industriale, presentato mercoledì scorso, rende prospetticamente accettabile».



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