Gay in marcia, una piazza arcobaleno
nonostante i provocatori della vigilia

Martedì 15 Dicembre 2015
Lo slogan che ha accompagnato la manifestazione: "Tante famiglie, un unico amore"

VICENZA - Musica, bandiere arcobaleno e uno slogan: "Ci siamo". E' stata un'invasione allegra e pacifica quella che il 12 dicembre ha avuto per protagonisti i movimenti gay e lesbiche, giunti a Vicenza da tutto il Veneto per prendere parte alla marcia dei diritti. Una marcia che, partita da piazza Matteotti, ha attraversato il centro del capoluogo berico per ribadire la necessità del riconoscimento delle coppie Lgtb (lesbiche, gay, bisex e transgender) e di tutte le forme di famiglia.



La giornata è stata tranquilla nonostante le provocazioni dei giorni prima, quando ignoti hanno psarzo per il centro città volantini firnati con croce celtica e con la scritta "Omosessuale malato mentale". Una foto è stata postata anche da Matteo Stella di Arcigay, che ha commentato: "I volantini dei soliti. La vera malattia si chiama omofobia!".

Nel corteo in città i manifestanti hanno scandito: "L'uguaglianza è aspirazione morale e valore giuridico e politico nel processo democratico di ogni paese civile". Un richiamo, nemmeno troppo velato, alla politica italiana che, sulla materia, non ha ancora legiferato. Ma la senatrice bassanese del Pd Rosanna Filippin, presente al corteo assieme all'onorevole Daniela Sbrollini, ha assicurato: "Ci siamo e siamo pronti a fare la nostra parte perché in Italia i diritti civili possano trovare nuova forza. Serve il lavoro di tutti. In questi ultimi due anni in parlamento abbiamo fatto fare all'Italia passi avanti, ad esempio con il divorzio breve, a cui sono orgogliosa di aver contribuito come relatrice, e con la cittadinanza per i minori stranieri. Sulle unioni civili non molliamo e speriamo di arrivare presto al voto".

I manifestanti hanno inoltre chiesto l'introduzione del matrimonio egualitario ed il riconoscimento di altre forme di istituti giuridici come le unioni civili, il rispetto delle identità delle persone transessuali e intersessuali, la difesa della laicità delle istituzioni e la garanzia di un sistema educativo "libero, inclusivo e non condizionato da pretese moralistiche e imposizioni religiose".

Ultimo aggiornamento: 13:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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