Paolo e Paola, ultraciclisti sulla
transiberiana: 9.200 km in 15 tappe

Giovedì 20 Agosto 2015 di Vittorino Bernardi
Paolo Aste con Paola Gianotti sul podio di Valdivostok (Russia)

VALLI DEL PASUBIO - Paolo Aste, commerciante di Valli del Pasubio, 34 anni, si sta godendo qualche giorno di relax dopo avere concluso l’ultima impresa da ciclista estremo, la prima edizione della “Red Bull Trans Siberian Estreme”, la più lunga e massacrante competizione di ultracycling del mondo, di oltre 9.200 chilometri, lungo il percorso della mitica ferrovia russa Transiberiana che unisce Mosca a Vladivostok, sull’oceano Pacifico.

Ha chiuso la competizione sul terzo gradino del podio Paolo Aste, uno tra i dieci atleti al via (i pochi che hanno saputo adeguarsi alle rigide regole della gara), che ha gareggiato nel format del Duo, dividendo le fatiche in coppia con Paola Gianotti, ultracycler di Ivrea, unica donna in corsa, nota per avere compiuto il giro del mondo in bicicletta.

La coppia Aste-Gianotti si è alternata a pedalare durante le giornate di gara, sfidando le altre squadre in gara. Il terzo posto è straordinario per la coppia italiana, considerando che era mista. Aste e Gianotti hanno concluso le fatiche delle 15 tappe (da 300 a 1.500 km. dal 15 luglio al 7 agosto) in 286 ore, 6 minuti e 46 secondi, alla media di 32,100 km./h., a due ore dalla coppia vincitrice.

Paolo Aste ha vinto tre delle quindici tappe, la quinta correndo in solitaria per gli ultimi 70 km., la decima e quattordicesima in volata. Nella sua casa di Valli è contento dell’avventura russa. “Con Paola pensavo di vincere sì e no una tappa – confessa - e concludere in 300 ore e più, invece le tappe vinte sono state tre per chiudere sotto le 290 ore, quindi molto bene. Ciò grazie anche agli sponsor e al nostro staff al seguito composto da Biagio Mitidieri, Raffaella Rivarolo e Nicodemo Valerio”.

“È stata un'avventura interessante e ben riuscita - conclude Aste -. Unico neo nella terza tappa, ero in testa alla gara quando gli addetti al servizio mi hanno indicato la strada sbagliata e perdendo tempo ho perso contatto. Questa gara transiberiana mi ha fatto crescere come atleta, abituato a correre da solo ho imparato a gestire una corsa in coppia”. Paolo Aste, ritemprate le forze tornerà in sella per un’alta impresa. Sicuro.

Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 08:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA