Sparò ai ladri: condannato. Berlato:
«Ermes è vittima per ben due volte,
dei malviventi e delle istituzioni»

Sabato 10 Ottobre 2015 di Vittorino Bernardi
Ermes Mattielli
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ARSIERO – Nell’Alto Vicentino da 48 ore non parla di altro che di Ermes Mattielli, 63 anni, ex rigattiere di Arsiero (frazione Scalini) che giovedì è stato condannato in 1. grado a 5 anni e 4 mesi di carcere e a un risarcimento di 135 mila euro per duplice tentato omicidio nei confronti dei nomadi Blu Helt 36 anni e Cris Caris di 31 che ferì sparandogli contro 14 colpi di pistola, una Tanfoglio 9x21, la notte del 13 giugno 2006 quando li sorprese a rubare nel suo deposito di rottamazione.



Per la sparatoria è stato condannato una prima volta il 12 luglio 2012 a 1 anno di reclusione e 120 mila euro di risarcimento per lesioni, per eccesso colposo di legittima difesa. Sentenza annullata dalla Corte d’Appello di Venezia perché ritenuta blanda e nel secondo processo ecco la più severa condanna del 7 ottobre per l’ex rottamatore. “Mi aspettavo una condanna, ma non così dura, evidentemente – ha confidato Ermes Mattielli - mi vogliono crocefiggere. Se i due ragazzi a cui ho sparato fossero rimasti nelle loro case il fatto non sarebbe accaduto. Non posso procedere al risarcimento perché non ho niente: no lavoro, no pensione, per vivere devo farmi bastare un centinaio di euro al mese. Vivo del mio orto e del mio piccolo pollaio”.



È difeso dall’inizio della vicenda dall’avvocato Maurizio Zuccollo, 58 anni, studio a Thiene. Ermes Mattielli non rischia l’ingresso in carcere per il momento, fino alla deposizione della motivazione della sentenza (entro 60 giorni) che una volta letta dall’avv. Zuccollo sarà impugnata per il ricorso in Appello. “Leggerò la motivazione e agirò in conseguenza per –spiega il suo avvocato tutelare Mattielli”. La condanna è stata di molto aggravata. “Il caso è difficile, intricato. Il tribunale non ha sposato la nostra linea di difesa dell’evolversi del fatto e della valutazione di chi si è difeso dal tentativo di furto”. In difesa di Ermes Mattielli, invalido con una gamba di legno, privo di lavoro e pensione, si è mossa la politica di centrodestra e quella nazionale con Matteo Salvini per puntare il dito sulla magistratura che si sarebbe schierata a difesa dei ladri, condannati a 4 mesi con pena sospesa.



È netto il giudizio del consigliere regionale di Fdi-An Sergio Berlato. “Ermes Mattielli rappresenta il simbolo del cittadino onesto che è vittima due volte: la prima da parte dei malviventi, la seconda da parte delle istituzioni che sembrano a volte dare l’impressione di schierarsi dalla parte sbagliata. Non è accettabile che un cittadino onesto che è costretto a difendere i propri beni e la propria incolumità dall’aggressione dei malviventi sia condannato da alcuni rappresentanti delle istituzioni statali”.



Nei social si è scatenata una forte rabbia nei confronti della magistratura e solidarietà a Ermes Mattielli, per evidenziare il suo dramma di un possibile lungo soggiorno in galera e un risarcimento che non potrà mai pagare. Sul cancello del suo magazzino in via Scalini qualche sostenitore ha steso un grande e colorato striscione con la scritta “Ermes libero” ed è stata lanciata una campagna di raccolta fondi. Pungenti dei post su Facebook del tipo “Ma la magistratura ha tempo per infierire su un povero e invalido che vive da solo in un luogo isolato per mandare in prescrizione reati commessi da noti personaggi pubblici?”.
Ultimo aggiornamento: 19:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA