Impresa di Beppe Faresin, 1200 km
in kayak sul Murray in Australia

Lunedì 26 Gennaio 2015 di Michele Zarpellon
Beppe Faresin

SANDRIGO - Ennesima impresa del vicentino di Sandrigo, Beppe Faresin, che ha percorso 1200 chilometri pagaiando sul Murray, il più grande fiume australiano con i suoi 2.575 km. L’uomo in kayak, così ormai è soprannominato dai suoi supporter, ce l’ha fatta ancora una volta.

A 61 anni suonati, Faresin ha percorso le acque impetuose che portano da Albury a Mildura. Il cavaliere dei fiumi, esploratore moderno e ambasciatore dell’Italia e del Veneto, anche in questa occasione si è impegnato a raccogliere fondi a favore dell’associazione Cuamm medici con l’Africa e per il restauro del ponte di Bassano.

“E’ stata dura – ha raccontato al suo rientro - un po’ per le mie condizioni fisiche, dovute a un forte mal di schiena, e per le particolari condizioni ambientali. Non avevo considerato il gran caldo dell’estate australiana, con temperature fino a 40 gradi all’ombra e aria bollente proveniente dal deserto. Inoltre negli ultimi giorni ci si è messo un vento a 50 km orari che mi soffiava sempre contro. Procedere con la canoa è stata un’impresa”.

Lungo il percorso Beppe Faresin ha incontrato le delegazioni delle amministrazioni comunali di Swan Hill, Cobram e Mildura, oltre a diverse associazioni italiani.

Anche l’emittente radiofonica australiana SBS, il giornale di Melbourne e di Sydney, l’hanno seguito in tutta la sua navigazione che è durata 30 giorni. Non sono mancati poi gli incontri con la fauna australiana: canguri, koala, pappagalli, ragni e serpenti tra i più velenosi del mondo, che hanno reso ancora più interessante questa avventura. “La parte più affascinante – ha proseguito Beppe - è stato il passaggio attraverso l’incontaminata Forest Red Gum, costituita da eucalipti ultracentenari. Ho dovuto fare attenzione a non montare la tenda troppo vicino a questi alberi perché i rami possono spezzarsi e cadere facilmente; infatti nei periodi di siccità questo particolare eucalipto si libera di grossi rami per poter sopravvivere in carenza d’acqua. Non è stata certo una passeggiata – ha concluso – ma ne è valsa veramente la pena”.

Ad oggi l’uomo in kayak ha percorso il fiume Rodano, dalla Svizzera a Marsiglia, il Po, il Danubio, il Mississippi, il Golfo del Messico da New Orleans alla Florida e il fiume Yukon (Canada-Alaska). “Cosa mi manca ancora? Nei miei sogni c’è sempre il Rio delle Amazzoni, chissà magari il prossimo anno …”.

Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 09:08