Un colpo di cannone nella notte cento
anni dopo: l'Altopiano apre i ricordi

Mercoledì 20 Maggio 2015 di Stefania Longhini
Asiago, il sacrario del Leiten
ASIAGO - 100 rintocchi di campana: tutti i campanili, non solo dell’Altopiano ma anche di Tonezza, Luserna e Lavarone, li suoneranno all’unisono alle 8 di mattina del 24 maggio per ricordare l’inizio della Grande Guerra.



Alle 20 dello stesso giorno, sempre all'unisono, si potrà poi udire l’Ave Maria a ricordo di tutti i caduti della Prima Guerra Mondiale. La significativa proposta è stata avanzata da Mario Rubbo dell’Associazione Fronte Sud di Cesuna che ringrazia di cuore tutti i parroci per averla subito accettata. E’ forse l’unica notizia ancora inedita che riguarda il programma del 23 e 24 maggio con cui si darà avvio in Altopiano alle commemorazioni del Centenario già ampiamente diffuso dagli organizzatori riuniti nel Comitato per la valorizzazione del patrimonio della Grande Guerra.



Un calendario di appuntamenti fittissimo che vuol rendere questo fine settimana speciale ed indimenticabile. Il Monte Verena, il Sacrario Militare del Leiten e la luce di una lanterna, che rimarrà accesa per tre anni, sono i tre simboli particolari di questa ricorrenza, attorno ai quali si sviluppano gli eventi pensati per questa due giorni in cui l’Altopiano diventa punto di riferimento nazionale. Cento anni fa da qui è partita la guerra, da qui oggi partono messaggi di pace e di speranza. L’invito è a non dimenticare, perché non succeda più.



Il Sacrario Militare del Leiten

In relazione alla Grande Guerra, è sicuramente il monumento più significativo, luogo in cui trovano riposo i resti di 54.000 soldati (di cui 20.000 austroungarici) morti sulle montagne dell’Altopiano durante il primo conflitto.

Tutto inizierà da qui nel pomeriggio di sabato 23 maggio con l’accessione di una fiaccola alle 15.30. Si scenderà poi dal colle del Leiten e, attraversando Asiago, ci si dirigerà verso Roana lungo la strada della Vecchia ferrovia e il sentiero della Val D’Assa. Il monumento si animerà nuovamente domenica mattina: alle 11 verrà celebrata la messa solenne presieduta dal vescovo di Padova monsignor Antonio Mattiazzo e da monsignor Giampietro Gloder. Tutte le messe programmate per le 11 nelle parrocchie dell’Altopiano vengono sospese e i fedeli sono invitati ad unirsi a questa grande celebrazione. Ai piedi dell’Ossario nel pomeriggio un gruppo di rievocatori allestirà un accampamento ei figuranti gireranno per tutta la città. Ci sarà anche la Fanfara in bicicletta.



Il Monte Verena

Da qui partì il primo colpo di cannone alle 3.55 del 24 maggio 1915. Alla stessa ora di domenica 24 maggio verrà sparato (ovviamente a salve) il colpo di cannone che dà l’avvio ufficiale al Centenario. C’è la possibilità di salire al Verena prendendo parte alle fiaccolate che partiranno alle 22 da Roana, Mezzaselva e Rotzo lungo diversi itinerari, oppure autonomamente: è infatti consentito a tutti di arrivare anche in macchina fino al parcheggio del Rifugio Verenetta. Per ovvi motivi di spazio e di sicurezza, solo un gruppetto scelto potrà salire al forte della Prima Guerra Mondiale. Dal Verena un fascio di luce si espanderà verso il Vezzena dove si riuniranno gli amici trentini che saranno partecipi di questo particolare momento.



La lanterna della pace

Verrà accesa domenica mattina alle 9.45 sotto la loggia del Municipio di Asiago e resterà accesa per tutta la durata delle commemorazioni del Centenario fino al 4 novembre 2018. La lanterna è un reperto della Guerra 15-18, usata in trincea, ed è stata gentilmente prestata per l’occasione dal Museo dei Tre Monti di Sasso. Anche nella frazione asiaghese, domenica alle 17, verrà accesa una lampada. Ogni famiglia dell’Altopiano è poi invitata, nella notte tra il 23 e il 24 maggio, a porre alla finestra un lumino acceso.



“Sull’Altopiano, in quella notte del 24 maggio 1915, nessuno ha dormito – spiega l’assessore al turismo di Asiago Chiara Stefani –: i lumini accesi sono un pensiero vivo per tutti gli abitanti dell’Altopiano che cento anni fa furono coinvolti in quel terribile conflitto e che addirittura hanno poi dovuto abbandonare le loro case e la loro terra ritrovando al ritorno solo distruzione”.



Appuntamenti in tutti i paesi

In ogni paese dell’Altopiano si svolgeranno tra sabato e domenica momenti di commemorazione davanti ai monumenti ai caduti della Grande Guerra. A Roana diversi gruppi in costume faranno rivivere, sia sabato che domenica, l’atmosfera di cento anni fa. Il paese si trasforma mostrandosi come’era e come la sua gente viveva nei giorni precedenti la scoppio della Grande Guerra. Ritornano il cimbro, le musiche, i giochi, le lavandaie alle vasche e i lavori “ de sti ani “.

“Uno degli aspetti più significativi di queste due giornate di commemorazione – sottolinea il presidente del Comitato per la valorizzazione del patrimonio della Grande Guerra Aldo Pellizzari – è che mai come in questa occasione l’Altopiano si è ritrovato così unito e interamente coinvolto per un unico obiettivo e sotto un unico ideale”.



Spettacolo al Millepini e concerto a Roana

Sabato sera, alle 20.30, è in programma uno spettacolo dal titolo “L’ultima estate dell’Europa” con Giuseppe Cederna attore, scrittore, alpinista; con Alberto Capelli alla chitarra e alle percussioni e Marco Manzoni ai flauti e ai sassofoni. L’ingresso è gratuito con prenotazione presso lo IAT.

Nella chiesa di Roana, alle 21, ci sarà invece il concerto del coro Le Voci della Spelonca. I canti saranno intervallati dalla lettura di brani inerenti lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.



I volontari

“Sono tantissime le persone che in tanti modi si sono date da fare per organizzare al meglio questo particolare weekend – sottolinea infine l’assessore al turismo di Roana Anna Fabris – menzionarle tutte è un impresa impossibile. A tutte loro va un ringraziamento speciale per il contributo che hanno dato e daranno in questi due giorni certo impegnativi ma molto suggestivi”.
Ultimo aggiornamento: 17:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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