Vacanze, riecco le code in Valsugana
Intanto Trento dà l'aut aut al Veneto:
«Valdastico solo se fermate il project»

Martedì 30 Giugno 2015 di Roberto Lazzarato
La vignetta: tutti in fila...

VALBRENTA - Ore 11, domenica mattina, quasi cinque chilometri di coda sulla statale 47 della Valsugana, al semaforo di Carpané.

Una via crucis che si ripeterà per tutta l’estate, riproponendo un copione in scena oramai da diversi anni, in attesa di soluzioni sempre sbandierate, ma mai attuate.

La situazione di stallo del contestato progetto della Nuova Valsugana in project financing proposto dalla Regione, decisamente sproporzionato alle esigenze del territorio, potrebbe essere legata, stando alle ultime voci che arrivano dal Trentino, al completamento della Valdastico. Tra dichiarazioni, rettifiche, interpretazioni, passi avanti e passi indietro, sulla possibile intesa, ancora in alto mare, tra Veneto e Trentino, la novità rispetto al passato è che il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, ha espresso la disponibilità a “valutare l'individuazione di un corridoio sufficientemente localizzato per lo sviluppo in territorio trentino delle connessioni con il Veneto, con riferimento al quale verificare se sussistono le condizioni per l'eventuale formazione di un'intesa da parte della stessa Provincia sulla realizzazione dell'opera, corridoio funzionale, tra l'altro, per l'alleggerimento del traffico nella zona dei laghi dell'Alta Valsugana e di Trento e corredato delle infrastrutture atte a convogliare sulla nuova arteria il traffico pesante favorendo la salvaguardia ambientale della Valsugana orientale trentina”.

Non un sì, quindi, ma solo la disponibilità a verificare se sussistono le condizioni per questa autostrada di collegamento con il Vicentino della quale si parla da decenni. A Roma Rossi ha dato l’avvio con il ministro Delrio e Zaia ad un confronto che non c'era mai stato, sedendosi ad un tavolo per parlare non solo di Valdastico, ma anche dei collegamenti viabilistici tra Veneto e Trentino che non siamo in contraddizione con lo sviluppo delle politiche ferroviarie, entrando nel merito di possibili soluzioni.

Il Trentino sull’altro piatto della bilancia del possibile passaggio della Valdastico nord pone come condizioni: l'alleggerimento del traffico nella zona dei laghi in Alta Valsugana e a Trento, con la realizzazione di infrastrutture (circonvallazione a Trento e collegamento con la Valsugana) per “convogliare sulla nuova arteria il traffico pesante favorendo la salvaguardia ambientale della Valsugana orientale trentina”, oltre a “l'impegno del Veneto a non realizzare in futuro la nuova superstrada Valsugana”, con il faraonico project financing approvato dalla Regione.

Le richieste trentine concordano con i comitati e molti amministratori della Valbrenta, contrari alla realizzazione del progetto, ma restano da risolvere i problemi di sicurezza e inadeguatezza della statale 47, per i quali sono attese soluzioni da decenni. “I problemi evidenziati e segnalati in questi anni sono peggiorati con il passare del tempo - interviene Ermando Bombieri, sindaco di San Nazario, il comune maggiormente interessato dai disagi della ss 47 -. Bisogna inderogabilmente risolvere il nodo cruciale del pericoloso tratto di strada che attraversa le località Merlo e Carpané, dove la rumorosità ha raggiunto limiti insopportabili per la popolazione e quello del viadotto di San Marino; provvedere all’asfaltatura e ad una più assidua manutenzione; garantire maggior sicurezza con l’installazione di barriere al centro della carreggiata nei tratti già individuati”.

Se la Regione Veneto dovesse allinearsi alle richieste del Trentino, i comitati della Valbrenta e Italia Nostra stanno predisponendo - secondo voci di corridoio - delle soluzioni alternative molto più contenute e, si spera, realizzabili, in sintonia con le reali esigenze del territorio e dei suoi abitanti.

Ultimo aggiornamento: 14:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA