Gianni Zen bussa alla porta
di Vespa per dire no alle sanatorie

Sabato 11 Aprile 2015 di Paola Gonzo
Gianni Zen a Porta a Porta con il ministro Giannini

BASSANO - Il liceo Brocchi da Vespa è ormai di casa. Dopo la partecipazione al programma di Raiuno dei sei ragazzi vincitori del concorso internazionale "Zero Robotics", il preside Gianni Zen torna a "Porta a porta" per discutere del decreto "Buona scuola" assieme al ministro dell'istruzione Stefania Giannini e a due insegnanti rappresentanti sindacali.

«Il tema caldo - spiega Zen - è stato quello dell'assunzione di 100.000 insegnanti precari che scaturirà dalla riforma in approvazione entro maggio. Mi sono trovato - confessa - a fronteggiare da solo il ministro e i due insegnanti, tutti favorevoli alle cosiddette sanatorie "svuota-graduatorie", che io, invece, non condivido. Credo - prosegue - che il precariato sia disdicevole e una soluzione vada trovata, senza che però ciò avvenga a discapito della qualità. Bisogna avere il coraggio di dire basta all'iper corporativismo e protezionismo del mondo scolastico. Lo stesso Vespa - aggiunge - se n'è uscito con una battuta nel merito, sostenendo che la scuola di oggi è figlia del Sessantotto e di un egualitarismo ad ogni costo incapace di garantire sempre la presenza di persone davvero meritevoli».

E nel dibattito non poteva mancare un riferimento alla battuta del ministro Giuliano Poletti di qualche settimana fa sulla possibilità di riduzione delle vacanze estive dei ragazzi, al fine di incrementare lo svolgimento di attività lavorative che li impegnino al di fuori della scuola nel periodo estivo.

«Al Brocchi - precisa Zen - 250 ragazzi di terza e quarta si stanno preparando per affrontare uno stage estivo. Chiaro - riconosce - che sarebbe necessaria una disciplina più accurata del tirocinio, cosicché non si traduca in sfruttamento ma rappresenti una vera e propria attività formativa ed orientativa, anche pagata, capace di avvicinare il ragazzo alla realtà concreta: lavoro e scuola non devono viaggiare su binari paralleli, ma fondersi l'uno con l'altra».

Infine, una frecciatina sui presidi padroni ha fatto scaldare il dirigente del Brocchi, il quale non ha esitato a rispondere a tono. «Non mi sentirei a posto - dichiara - lavorando in un ambiente che mi è ostile: per questo ho chiesto agli insegnanti della mia scuola di valutarmi a scrutinio segreto e quasi all'unanimità essi hanno manifestato il desiderio che continui a rivestire il ruolo di preside del Brocchi».

Ultimo aggiornamento: 22:43