Telefonia e internet, è scattata l'invasione dei Phablet

Sabato 9 Marzo 2013 di Federico Rocchi
Telefonia e internet, è scattata l'invasione dei Phablet
Dal Cebit di Hannover, aperto dal Cancelliere Merkel in persona, dopo gli annunci del Ces di gennaio, arriva in Europa la naturale evoluzione dei tablet. Phablet è l’impronunciabile nome, crasi di tablet e phone, ma il concetto è semplice: si tratta di tablet con funzionalità di telefono. La fusione di due prodotti concettualmente separati coinvolge anche i due protagonisti tablet e phone che diventano oggetti meno definiti con il passar del tempo. Quando arrivò sul mercato il primo iPad, nel 2010 anche se sembrano passati decenni, le distinzioni erano chiare: l’iPad aveva uno schermo da dieci pollici e non telefonava e l’iPhone da tre e mezzo. In seguito ecco prodotti etichettati tablet ma più piccoli, con schermo da sette pollici, e telefoni sempre più grandi, come il nuovo Samsung S IV da cinque pollici che si vedrà il 14 marzo prossimo a New York oppure come l’HTC One quad core da 1,7GHz, 4,7 pollici e con una versione di Android che prende il meglio di Windows Phone 8, presentato proprio ieri nella nostra Roma, nel cantiere della Nuvola di Fuksas per la prima volta aperto al pubblico.



LA SINTESI

In sostanza, guardando solo alle dimensioni è difficile dire dove finisca il telefono e dove cominci il tablet. La differenza si trova nelle capacità telefoniche: nel tablet puro erano oscurate, a partire dall’iPad, per motivi commerciali più che tecnici, giacché una radio di tipo cellulare era comunque presente anche se limitata allo scambio dati. Ci pensò a fine 2011 il Samsung Galaxy Note da 5 pollici, CPU dual core e 1G di RAM a fare da ponte fra i due ambiti, fino ad oggi senza concorrenza.

Lo Huawei Ascend Mate ultimo arrivato, già preannunciato al Ces, è un phablet con display da 6,1 pollici, batteria da 4000mAh e soprattutto processore a quattro core (uno che ne simula quattro virtuali) da 1.5GHz e 2GB di memoria RAM, la più importante, rappresentando lo spazio su cui i programmi vengono copiati e gestiti durante l’uso, come un tavolo da lavoro che più grande è, meglio è. Nonostante le dimensioni ragguardevoli la risoluzione dello schermo IPS (il tipo di schermo LCD che si vede bene anche di lato, non serve avere l’apparecchio perfettamente davanti agli occhi) è di 720 linee. Possono sembrare poche rispetto alle 1080 linee fullHD di alcuni concorrenti ma c’è il vantaggio di minori consumi elettrici e quindi maggior durata delle batterie, il tutto con un peso di 200g a 599 euro.



DUE IN UNO

Per non sbagliare, il marchio Asus affianca il contraltare Fonepad al già noto, ma recentemente rinnovato, Padfone da dieci pollici (in pratica una “docking station” con grande schermo in cui si infila il telefono separato). La fantasia nella denominazione non è probabilmente degna di particolare attenzione ma l’apparecchio sì: ha uno schermo IPS da 800 linee in 7 pollici, quindi due centimetri e mezzo di diagonale in più rispetto ai sei pollici dei concorrenti, e soprattutto è molto economico, poco sopra i duecento euro. Per far stare in equilibrio la bilancia bisogna sacrificare qualcosa, Asus ha incorporato nel Fonepad una inedita, per questo tipo di apparecchi, CPU Intel Atom Z2420 da 1.2GHz e 1GB di RAM, la dotazione minima per un uso accettabile. Per fortuna c’è tutto il resto, GPS, wifi, Bluetooth, radio 2G e 3G (quindi ci si potrà collegare a qualsiasi cella GSM) e scocca metallica che porta il peso a 340g.



SCHERMO E AURICOLARE

Il successo di questo tipo di prodotti dipenderà soprattutto dal prezzo che dovrebbe mantenersi inferiore alla somma necessaria all’acquisto di tablet e telefono. Tecnicamente esistono dei vantaggi rispetto agli smartphone, come la durata della batteria, grazie alle dimensioni complessive che non pongono gli stessi vincoli di uno smartphone, e la dimensione dello schermo che rende materialmente possibile l’uso senza particolari abilità oculistiche e manuali. L’unico svantaggio sembra essere la sostanziale l’impossibilità materiale di accostare il phablet all’orecchio durante una chiamata ma basta un auricolare, anche bluetooth senza fili, per risolvere brillantemente. Peraltro anche con uno smartphone occorre un auricolare per fare una videochiamata che però, con lo schermo grande, diventa un vero piacere.
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