Milano esce dall'Eurolega: vince
il Maccabi e va alle Final Four

Mercoledì 23 Aprile 2014 di Carlo Santi
Langford a segno
L’Armani Milano voleva aprire le vetrine sulla grande Europa dei canestri. A Tel Aviv l’Olimpia ha accarezzato il sogno di arrivare alla bella e, con l’aiuto dei suoi tifosi, arrivare alle Final Four di met maggio che si giocheranno proprio al Forum. Trenta minuti davanti anche se nel terzo quarto l’Armani ha accusato qualche colpo a vuoto, sorretta al furore di Langford, fortissimo anzi fenomenale con i suoi 28 punti prima di spegnersi, con tutto il gruppo, negli ultimi 10’. E in quel finale il Maccabi ha eliminato Milano. È finita 88-66, un punteggio che non rispecchia i valori in campo, ma alla fine l’EA7 presa per il collo, con l’ansia di riagguantare i rivali, ha sbagliato tantissimo.

Milano ha tenuto duro e adesso deve recriminare su gara1, quella che aveva vinto e, quasi pensando già alla festa, si è lasciata sorprendere e battere al supplementare. Un colpo e un punto messo a segno da un’Electra che ha preso fiducia e che, nella Nokia Arena, terribile per chi non è abituato a giocarci, ha chiuso il cerchio e la serie sul 3-1.



Che avesse voglia di vendere carissima la pelle il Maccabi lo ha mostrato subito: 4 su 4 da tre punti ma ecco Langford a trarre d’impaccio tutti con i suoi primi 13 (dei 19 della squadra) punti per arrivare al pareggio. Che partita: Milano padrona come ai tempi belli, e adesso ecco Moss e Jerrells super anche se la notte di Tel Aviv di Hackett non sembrava, per il tiro, delle più belle. Di corsa, pensando di prendere il punto del pareggio, l’Armani ha cercato la fuga e lo ha fatto sfruttando il tiro da tre, 7 su 13 contro il 7 su 20 degli israeliani. A spezzare l’equilibrio è stato il gigante Schortsantis che ha continuato a difendere e segnare (11 punti alla fine) frantumando le certezze milanesi. Terzo quarto, dicevamo, quello che è stato decisivo ancor più dell’ultimo. L’Armani ha subito un 9-0 che l’ha tramortita anche se poi Langford ha portato ossigeno con la tripla del sorpasso (46-48) e poi con un’altra, alla fine, del +2 prima dell’ultimo riposo.

Negli ultimi 10’ il Maccabi ha messo a nudo le difficoltà di una serata storta, con Hackett in difficoltà anche in difesa contro Hickman mentre Tyus faceva il padrone complice un Lawal poco reattivo. In un amen il divario è cresciuto e con il divario l’ansia di riacciuffare gli israeliani. Dieci punti (69-59) con meno di 5’ dalla sirena ma era complicatissimo fare i conti con uno Smith in forma splendida mentre Langford aveva finito la benzina, Moss era spento e Hackett non certo lucidissimo.



Una sconfitta, questa, che dovrà essere dimenticata presto altrimenti potrebbe lasciare qualche segno anche in campionato. Milano, squadra costruita per vincere, deve ancora acquisire la giusta mentalità. Il primo campanello d’allarme in questo senso lo avevamo avuto nelle Final Eight della Coppa Italia quando la favoritissima Armani era stata fatta accomodare subito, battuta ai quarti da Sassari 82-80.
Ultimo aggiornamento: 23:22

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