Bordate a Zaia aspettando Renzi
La lunga maratona della Moretti

Giovedì 21 Maggio 2015 di Paolo Francesconi
Bordate a Zaia aspettando Renzi La lunga maratona della Moretti
È stato il giorno della vigilia, dell’attesa per Alessandra Moretti e la sua squadra. Una giornata risucchiata, sul piano politico, organizzativo, perfino emotivo, in vista dell’appuntamento di oggi con Matteo Renzi, al teatro Comunale di Vicenza, di cui Moretti è stata vicesindaco. Il premier era già venuto in Veneto in campagna elettorale per l’inaugurazione dell’Expo di Venezia, ma stavolta è qui esclusivamente per lei.



Tanta palpitazione si presta a più letture ma la sensazione prevalente è che, a dieci giorni dal voto, il Pd si aggrappi a Renzi come all’unico che potrebbe rivitalizzare la corsa di Alessandra Moretti, candidata governatore del Veneto del centrosinistra, e consentirle l’impresa di superare al fotofinish il favorito Luca Zaia.



Quanto si spenderà oggi Renzi per lei dopo che a inizio maggio la sua uscita («puntiamo a vincere in 6 Regioni su 7, lasciando il Veneto alla Lega») non aveva sortito esattamente l’effetto di caricare le truppe? La politica veneta attende di scrutare i segnali, guarda a Vicenza per capire quanto il rottamatore ci creda ancora. O se, al di là dei riti, ha tirato i remi in barca, lasciando al loro destino i 275 candidati pro Moretti (divisi in cinque liste) i quali (non tutti, ovviamente), in caso di secondo piazzamento, si contenderebbero appena una manciata di posti in Consiglio regionale, immaginate che sgomitate l’ultima settimana.



Più interessata di tutti a saperlo è certo Alessandra Moretti. Anche ieri la sua giornata è stata di corsa. Iniziata al quartier generale di Limena - dove una ventina di giovani tra staff e volontari si preparano alla fatica finale a base di bombardamenti di mail, telefonate, presidio dei social network - per un punto stampa non previsto. E convocato per aggiungere una "postilla" importante al programma già presentato, lanciare una spending review in chiave veneta, mollare un paio di sganassoni al governatore Zaia. Moretti appare vestita elegante di blu, poco trucco. Si percepisce stanchezza, del resto se la campagna elettorale si misurasse in chilometri percorsi e numero di visite (25.000 persone incontrate), sarebbe in testa, quando le manca ancora l’ultimo giro del Veneto nelle città capolouogo.



Dicendo stanca non si intenda rassegnata. «Mesi fa abbiamo commissionato ad una delle quattro principali società di revisione contabile, il nome lo faremo l’1 giugno, l’analisi del bilancio della Regione Veneto - parte in quarta - Si possono risparmiare 300 milioni di euro l’anno senza tagliare servizi nè posti di lavoro: 260 milioni dalla riduzione delle Asl da 21 ad 8 e da altri interventi; 35 milioni dal taglio delle 98 società partecipate, la maggioranza con conti in rosso». Usando 189 di questi 300 milioni, aggiunge Moretti, «vogliamo finanziare tre cose: bonus bebè da 100 euro al mese per ogni nuovo nato per il primo anno di vita; alleggerimento di 200 euro al mese delle rette per le famiglie che hanno anziani non autosufficienti in casa di riposo; mezzi pubblici gratis per tutti gli studenti delle scuole superiori».



Solo un fuoco d’artificio di fine campagna? Si vedrà, ma di certo è su sanità e questione morale che la candidata governatore del Pd spara le sue cartucce contro Zaia: «Già da tre mesi dal sito della Regione non si accede più ai dati delle liste d’attesa, sono stati nascosti - carica Moretti - All’Istituto oncologico veneto le liste per la radioterapia non si contano più ma si pesano, per una mammografia c’è chi aspetta anche 8 mesi. Dal Veneto vanno ad Aviano curarsi. Questa è stata una sanità d’eccellenza fino al 2010, adesso è una sanità per i fortunati che possono permettersela».



Ma Moretti oltrepassa la polemica, "inquisisce" Zaia, lo accusa «delle peggiori nefandezze. Gli passano sotto il naso i casi Mose, Chisso, Coppola, Sernagiotto e lui non si accorge mai? È come se a me entrassero i ladri in casa almeno tre volte e non vedessi niente». Va giù pesante anche sulla dirigenza regionale: «I collaboratori che si è scelto mentono, ingannano e rubano». Si conclude così il punto stampa della candidata renziana. Fuori piove. Il furgone Ford la porta di volata a Montebelluna, sosta in piazza ad ora di pranzo, c’è pur sempre qualche decina di persone ad accoglierla. Alle 14.30 è già a Mestre, alla Uil, per una discussione sul programma elettorale.



Tappa successiva agli studi di Antenna 3, in quel di S. Biagio di Callalta, per una registrazione. Poi via a Mogliano per il confronto con i 50 di Confindustria sul manifesto industriale per un nuovo manifatturiero veneto. A Villa Braida sfilano tutti i candidati, in ordine alfabetico, audizione di 20-30 minuti a testa, secondo un format che va per la maggiore in questa finora fiacca campagna 2015. Alessandra Moretti aspetta il suo turno prendendo un lungo caffè in compagnia di Alessio Morosin, il candidato di Indipendenza Veneta. Serata a Rovigo, al Centro servizi Censer, con la candidata-sindaco Nadia Romeo, a darle man forte Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture (che ha ricevuto i lavoratori della Provincia e di Porto Tolle).



La strada di Alessandra Moretti verso Venezia passa oggi per Vicenza, tappa della verità.
Ultimo aggiornamento: 15:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA