Diciannove liste e dieci candidati
per la poltrona di sindaco /I nomi

Domenica 3 Maggio 2015 di Marina Lucchin
Diciannove liste e dieci candidati per la poltrona di sindaco /I nomi
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ROVIGO - Una poltrona per 10 candidati sindaco, sostenuti da 19 liste.



La politica rodigina non è riuscita a fare sintesi. E anche questa volta fioccano aspiranti primi cittadini, cinque per il centrosinistra, anche se il Movimento cinque stelle non ama essere catalogato così, e cinque per il centrodestra. Le liste presentate sono state 20, ma una, la «bicicletta» di La Destra di Storace e Fratelli d'Italia, è stata respinta perché fuori tempo massimo e senza il numero minimo di firme. FdI, tra l'altro, risulta spaccata in due: la parte che vede come referente Renzo Bellinello non è riuscita a presentarsi, mentre quella del presidente del circolo rodigino Luca Gabban è rappresentata all'interno della lista della Lega Nord.



Elezioni comunali a Rovigo





Tutto un «tira e molla» questo inizio di campagna elettorale. A partire dalle primarie del centrosinistra, che hanno visto vincitrice Nadia Romeo, che sono state una lotta senza esclusione di colpi. Nonostante i dissapori e l'uscita di scena, subito dopo l'esito delle urne, dello sfidante più quotato, Alessandro Monini, alla fine la coalizione si è ricompattata.



Più a sinistra la situazione è rimasta frammentata. Sel e Rifondazione comunista non hanno partecipato alle primarie e non si sono unite nemmeno in seguito. Per il primo partito il volto immagine della corsa a Palazzo Nodari è Giovanni Nalin. Livio Ferrari, invece, è sostenuto da tre liste: Liberi cittadini per il Polesine, di cui fanno parte molti grillini rodigini delusi, Coscienza comune e «La sinistra per l'altra Rovigo» riconducibile al Prc.

Nel centrosinistra si colloca anche Silvia Menon con la sua civica, che non vuole alcuna etichetta di partito: «Ci dissociamo dai loro simboli e dalle loro vecchie storie» ha precisato nella sua presentazione.

Ivaldo Vernelli, ex assessore dei Verdi negli anni Novanta, è la figura scelta dal Movimento cinque stelle: «So che non sarò mai sindaco. Ma sarò una spina nel fianco di tutti coloro che appartengono alla vecchia politica».



A movimentare la campagna elettorale è stato il centrodestra. La frattura all'interno della Lega Nord ha fatto saltare il tavolo che cercava di trovare una soluzione comune, con un candidato capace di contrastare la coalizione di centrosinistra. Niente da fare. La formazione è andata in frantumi, salvo ripensamenti all'ultimo minuto con Emanuela Munerato della Lista Tosi che fa un passo indietro a favore di Paolo Avezzù, che aveva già tre liste a suo sostegno: Vero Nuovo, Obiettivo Rovigo e Area Popolare.

Forza Italia, dopo numerosi tentativi falliti di portare a casa un suo candidato sindaco, ha scelto di assecondare il Regionale e di sostenere il candidato della Lega Nord, Massimo Bergamin.Andrea Bimbatti, in contrasto con gli azzurri, ha scelto di realizzare una civica, ma non avrà il supporto di FdI e La Destra che non sono riusciti a presentare la lista. Infine ci sono Fiamma Tricolore e Forza Nuova che in «bicicletta» sosterranno la candidatura di Federico Donegatti.



Da soli anche i Moderati di Centro, con Gianni Saccardin, figura su cui stava convergendo tutto il centrodestra, prima dello scisma del Carroccio.
Ultimo aggiornamento: 12:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA