Comunali, domenica i ballottaggi
per i sindaci di Venezia e Rovigo

Venerdì 12 Giugno 2015
Comunali, domenica i ballottaggi per i sindaci di Venezia e Rovigo
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Secondo turno di ballottaggio fra 48 ore per le elezioni comunali. Il voto in un'unica giornata, domenica (solo in Sicilia anche lunedì). Ad essere eletti saranno 78 sindaci, di cui 12 di città

capoluogo di provincia, fra cui Venezia, unico capoluogo di regione, e dunque sfida di valenza nazionale con Casson-Brugnaro che sembrano divisi da pochi voti e quindi destinati a un testa-a-testa. Le altre 11 sono Rovigo, Lecco, Mantova, Arezzo, Fermo, Macerata, Chieti, Trani, Matera, Enna e Nuoro. A Nordest ci sono poi i comuni di Portogruaro, Castelfranco e Lonigo.



Il turno di ballottaggio interessa quindi 2.160.550 elettori, di cui 1.036.159 maschi e 1.124.391 femmine. Le sezioni elettorali saranno 2.524 e le operazioni di votazione si svolgeranno domenica dalle 7 alle 23. Lo scrutinio avrà inizio dopo le 23 al termine delle operazioni di voto. Nel turno di ballottaggio, l'elettore sceglie solo tra i due candidati sindaci che hanno ottenuto, al primo turno, il maggior numero di voti; si vota tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto. Poiché il ballottaggio costituisce una prosecuzione delle operazioni del primo turno, potranno votare solo coloro che abbiano maturato il diritto di elettorato entro domenica 31 maggio 2015, giorno in cui si è svolta la votazione del primo turno quindi non chi ha compiuto 18 anni in questi primi 13 giorni di giugno.



VENEZIA - Sono 21 i candidati certi di essere eletti tra i 36 consiglieri comunali: oltre ai 5 principali aspiranti sindaci (Casson, Brugnaro, Davide Scano, Gian Angelo Bellati e Francesca Zaccariotto), entreranno 5 esponenti della lista Brugnaro, 4 della lista Casson, 3 del Pd, 2 del Movimento 5 Stelle, 1 della Lega e di Forza Italia.



Tornano in consiglio, oltre al più votato Simone Venturini (883 preferenze), Andrea Ferrazzi e Bruno Lazzaro (Pd), Giovanni Giusto (Lega) e Michele Zuin (FI), mentre gli altri sono new entry, a partire dai giovani: Matteo Senno (20enne figlio di Gabriele, già consigliere Fi),le 29enni Francesca Faccini (lista Casson), della coop Controvento, e Monica Sambo, lo stesso Venturini, che di anni ne ha 27.



Brugnaro porta in consiglio anche il giornalista Rai Maurizio Crovato, l’avvocato Paolo Romor e il poliziotto Enrico Gavagnin; per Casson l’ex preside Rocco Fiano e il libraio Giovanni Pelizzato; i «grillini» sono per la prima volta in tre, con il successo di Elena La Rocca, dipendente della Regione Veneto, e Sara Visman, artigiana del vetro di Murano. Il terzo più votato di tutto il consiglio è stato Ferrazzi, con 590 preferenze. «E senza nemmeno essere capolista», si lascia scivolare, con un riferimento nemmeno troppo elevato a quell’Emanuele Rosteghin che, da segretario cittadino del Pd, guidava l’elenco ma si è dovuto accontentare di 436 voti, che gli danno il quarto posto e dunque l’elezione solo in caso di vittoria di Casson. Meglio di lui hanno fatto Lazzaro, ancora una volta capace di mobilitare il «feudo» di Trivignano (404 dei suoi 508 voti sono stati raccolti in appena quattro sezioni) e Sambo (490).



Appesi all’esito del ballottaggio, sempre in casa dem, sono anche nomi noti come Claudio Borghello e Gabriele Scaramuzza, rispettivamente sesto e settimo in lista. La vittoria dell’ex pm porterebbe in consiglio 11 membri della sua lista (alcuni nomi: il direttore dell’Iveser Marco Borghi, la docente Andreina Zitelli, l’ex consigliere Pino Toso), 10 del Pd, ma anche Federico Camporese di 2020VE e la leghista Silvana Tosi, pasionaria che guidò la guerra al campo sinti. Con il successo di Brugnaro, invece, Ca’ Farsetti sarebbe fucsia per metà, visto che a fianco del nuovo sindaco arriverebbero ben 17 consiglieri della sua lista (in ballo, tra gli altri, ci sono la modella Ermelinda Damiano, gli ex consiglieri Renzo Scarpa e Marta Locatelli, il presidente dei geometri Massimiliano De Martin, l’avvocato Giorgia Pea e l’architetto Luca Battistella), a cui andrebbero aggiunti altri due consiglieri di Forza Italia (Saverio Centenaro e Lorenza Lavini), uno di Area Popolare (Alessandro Scarpa) e Renato Boraso con l’omonima lista. Centenaro, che ha subito il tracollo di FI (208 preferenze), rischia l’addio a Ca’ Farsetti dopo 18 anni consecutivi, mentre a Scarpa e Boraso non sono bastati 472 voti a testa (il primo nella roccaforte di Pellestrina, il secondo soprattutto a Favaro) per essere certi dello scranno. «Sono un po’ deluso per il mio dato personale - ammette Boraso, che nel 2010 aveva fatto il record con 1700 - sono state elezioni personalizzate sui candidati. Ma con Brugnaro possiamo vincere». Quanto alle donne, nelle prime elezioni con la doppia preferenza di genere, se vincesse Casson ce ne sarebbero 10, con Brugnaro invece 11. Resteranno fuori, tra i più votati, Sebastiano Costalonga, che nonostante le 340 preferenze paga il brutto risultato di Fratelli d’Italia (idem Bruno Canella, ma con appena 62 voti), ed Enrica Berti (313) e Pierangelo Pettenò (205) di Venezia Bene Comune. Spariscono («per la seconda volta in 120 anni», ricorda lui) anche i socialisti, il cui capolista e anima Luigi Giordani ha incassato 167 preferenze.



ROVIGO - La sfida fra Nadia Romeo, 43 anni, e Massimo Bergamin, 50. La prima è la candidata del Pd che al primo turno ha ottenuto il 24% delle preferenze, mentre il secondo è il rappresentante della Lega e di Forza Italia che hanno ottenuto il 18% di voti.



La Romeo si presenta al ballottaggio da sola, mentre il secondo si rafforza con gli apparentamenti di Paolo Avezzù (Area popolare e Obiettivo Rovigo) e di Antonio Saccardin (Moderati di centro - Presenza cristiana). «Abbiamo trovato convergenze su alcuni temi, di certo non vengono snaturati quelli che stanno alla base dei progetti della Lega Nord - ha detto Bergamin - Con la coalizione ci si è spiegati e ci si è messi d'accordo, non ci sono dubbi o incertezze attorno alla figura del candidato sindaco e del movimento che lo appoggia. Noi facciamo accordi alla luce del sole e li comunichiamo in Comune».



Da sottolineare anche l'apertura di Bergamin al Movimento 5 stelle al quale ha offerto un assessorato. Curioso che ad occupare il posto in giunta andrebbe Andrea Donzelli, gestore dell'ostello di Bosaro dove attualmente sono ospitati parte dei profughi assegnati alla provincia di Rovigo.



La coalizione di Nadia Romeo (Pd, oltre ai socialisti e due liste civiche) invece resta invariata non accettando apparentamenti e imputa a Massimo Bergamin di essere il successore di Bruno Piva, il sindaco di centrodestra sfiduciato un anno fa. «Gli accordi di Bergamin - ha detto la Romeo - sono l'esito di un inciucio tipico della peggiore e vecchia politica, quella per la quale non serve risolvere i problemi ma solo garantire posti, pagati da tutti noi cittadini, agli amici degli amici».




Gli elettori potranno partecipare al turno di ballottaggio anche se non si siano recati a esprimere il voto in occasione del primo turno. L'elettore dovrà esibire, oltre ad un documento di riconoscimento, la tessera elettorale personale a carattere permanente.
Ultimo aggiornamento: 16:57
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