Ioan porta Honsell al ballottaggio: al
sindaco uscente manca lo "scatto"

Mercoledì 24 Aprile 2013 di Walter Tomada
Furio Honsell esce dalla cabina elettorale
UDINE - Il dieci per cento e quasi 5 mila voti di distacco: baster questo scarto a Furio Honsell per confermarsi sindaco di Udine? Il primo round delle comunali non servito a mettere ko gli avversari oltrepassando il fatidico 50 per cento che ieri, dopo il successo di Debora Serracchiani in citt, sembrava alla portata.



Tutti i risultati e gli eletti





Il primo cittadino uscente si è attestato poco sotto il 46 per cento: e le speranze che egli stesso aveva accreditato ieri di poter evitare il ballottaggio si sono infrante contro la resistenza di Adriano Ioan che, pur non arrivando al 36 per cento (35,59), resta in gioco e venderà cara la pelle.



Saranno 15 giorni di fuoco e il candidato del centrodestra già promette battaglia, pur ammettendo che si sarebbe augurato un risultato migliore. A Telefriuli però annuncia per le prossime due settimane un fitto “porta a porta” elettorale per spiegare agli udinesi le sue ragioni e illustrare un programma che però già oggi è chiaramente alternativo a quello di Honsell. Il sindaco dal canto suo prosegue nella strategia di rassicurazione del suo elettorato e si dichiara soddisfatto del margine di quasi 5 mila voti che lo separa dall’avversario: «Il distacco da Ioan è abbastanza marcato e quindi possiamo essere ottimisti per il risultato finale».



Ma Honsell guarda anche al risultato nel dettaglio: «Sono soddisfatto per le tante donne che hanno ricevuto numerose preferenze soprattutto nella lista "Innovare con Honsell"» dice, prima di soffermarsi sul ruolo del “terzo incomodo” Paolo Perozzo, vero spauracchio alla vigilia (specialmente dopo le incursioni di Beppe Grillo), ma incatenato ahilui a un 14,7 per cento onorevole ma del tutto inadeguato alle attese.



«Quello che è successo a Roma ha sicuramente pesato sulla tornata elettorale udinese, ma ha pesato più sul Movimento 5 Stelle rispetto a quanto accaduto nel Pd», spiega il sindaco. E tuttavia – a scanso di equivoci - il candidato grillino non aiuterà uno dei due contendenti dichiarando un appoggio esplicito, ma ha già sostenuto in modo chiaro che l’astensione è l’unica scelta possibile per i fan doc del comico genovese. Per i due concorrenti al ballottaggio, che cercheranno di rimotivare da subito le truppe in vista del 5 maggio, non c’è tempo da perdere: si augurano entrambi di poter intercettare i voti grillini in libera uscita. Meno appetibili i pacchetti di voti degli altri tre candidati, che tutti insieme non arrivano a 1750 unità, meno del 3 per cento. Ci sono i 709 elettori di Carletto Rizzi e della sua “Udine Futura”, i 650 del “Blocco Civico” di Flavio Cavinato e i 394 di Antonio Miclavez. Vedremo se gli interessati daranno indicazioni per orientare voti che al ballottaggio sono sempre decisivi.



Nell’analisi non può mancare una disamina del successo delle liste, con Agostino Maio (Pd) e Federico Pirone (Sel) a duellare a colpi di 430 e 428 preferenze ciascuno. E il Pd primo partito (con i consiglieri uscenti Alessandro Venanzi e Carlo Giacomello a precedere l’assessore Enrico Pizza oltre quota 300), l’oncologa Simona Liguori che fa incetta di preferenze (401) in Innovare con Honsell doppiando l’immarcescibile Franco Della Rossa, vero “highlander” delle preferenze, Mario Canciani e Antonella Nonino. Sopra quota 200 anche Enrico Berti (Pdl), Loris Michelini, Natale Zaccuri e Giovanni Marsico (Identità Civica). Buone performance anche per la civica Per Udine, mentre da Lega e Udc sicuramente Ioan si sarebbe aspettato di più. Ma ora l’attenzione va tutta ai prossimi 15 giorni, dove i due candidati si giocheranno tutto.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 21:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento