"Mare nostrum", tempesta in consiglio

Mercoledì 17 Settembre 2014
ROSÀ - Consiglio comunale lacerante quello svoltosi l'altra sera a Rosà, dove sono volate anche parole grosse.
Il consiglio si è spaccato sulla mozione contro l'operazione "Mare nostrum" presentata dalla Lega. È emerso un dato: mentre i consigli comunali di alcuni anni fa rispecchiavano correnti culturali, religiose e politiche nazionali, con cattolici, marxisti, liberali, l'altra sera si ha avuto la chiara l'impressione di trovarsi davanti a quasi tutti cattolici, molti anche praticanti, ma con modi di sentire diversi su tanti temi. Si sono sentiti riferimenti al crocefisso, a Papa Francesco, ed altro. Si è visto Manuela Lanzarin, solitamente molto sobria, arrabbiarsi ed alzare la voce di fronte all'accusa di Flavio Nichele dell'opposizione (Rosà 2912) "Vergogna, siete ipocriti". «Non accetto lezioni di moralità - ha gridato Manuela Lanzarin - il problema di 'Mare nostrum' è solo buon senso».
Chiara Geremia di Rosà 2012 e Barbara Guidolin del M5S cercavano di attenuare i toni con ragionamenti ed emendamenti. «I 35 euro al giorno per i profughi non vanno a loro, ma chi li assiste ed i soldi vengono dall'Europa - sostenevano la Geremia e la Guidolin - è un'emergenza umanitaria malgestita, portiamo l'Agenzia immigrati europea dalla Polonia in Sicilia». Ma il clima era teso: Giandomenico Bizzotto della Lega dava la colpa all'Onu assente e Lando ricordava il mercato degli scafisti.
Fiamme infine sull'approvazione definitiva del nuovo Polo scolastico di Cusinati e San Pietro. Rosà 2012 ne contestava i costi altissimi, quasi 8 milioni di euro a fronte dei 4,9 spesi da Bassano per le scuola Bellavitis. «Ma quel plesso e su due piani, noi faremo le aule su uno solo» - ribatteva il sindaco. «Il privato Ramonda ha fatto i suoi interessi, voi non avete fatto quelli del Comune», osservava acido Alfio Piotto. Con Manuela Lanzarin che ribatteva: «Sono soldi della comunità, le spese sono limpide. Non vi fidate? Andate dalla Magistratura». Alla fine i consiglieri di Rosà 2012 si alzavano per non partecipare alla votazione. E dopo la riunione, facce torve da una parte e dall'altra. Certe parole hanno lasciato il segno.
Silvano Bordignon