Poletto:«Gesto eclatante e mi è sembrato fuori luogo»

Sabato 26 Luglio 2014
«Un gesto eclatante, troppo eclatante e decisamente fuori luogo». Il sindaco Poletto definisce così la scelta di abbandonare l'aula delle minoranze nella seduta del consiglio comunale di giovedì al momento di eleggere il presidente dell'assemblea.
Una presa di posizione forte su un tema che, secondo Poletto, non meritava questo tipo di azione.
«Anche da consigliere, vedendo magari le opposizioni abbandonare l'aula per i motivi più disparati, facevo fatica a capire il perchè di questo comportamento. Credo che l'abbandono dell'aula sia un gesto forte e da attuare, eventualmente, solo in situazioni eclatanti. La nomina del presidente del consiglio comunale dal mio punto di vista di eclatante ha ben poco e non mi sarei aspettato un comportamento del genere».
Una volta rientrati, la situazione è tornata lentamente alla normalità con la mediazione, trovata in parte, quando si è trattato di decidere il numero di commissioni. In settimana era arrivato il comunicato stampa a firma del capogruppo del Pd Elisa Cavalli a respingere la proposta delle minoranze di ridurre da 6 a 4 il numero delle commissioni; ieri il consiglio ha optato per portarle a 5 con l'accorpamento di urbanistica e lavori pubblici, lasciando alle prossime settimane la discussione su chi sarà chiamato a presiederle.
«Siamo una maggioranza che dialoga con le opposizioni e la mediazione attuata sul numero delle commissioni ne è la prova - aggiunge Poletto - partivamo da 6 commissioni con 14 componenti, la nostra proposta era quella di mantenerne 6 ma con 11 componenti, le opposizioni ne volevano invece 4 con 11. Abbiamo mediato e il compromesso di 5 commissioni con 11 componenti credo sia il modo migliore per dimostrare che siamo aperti al dialogo con loro. Dire che decidiamo senza interpellarli, che non siamo aperti al dialogo e che non agiamo alla luce del sole preferendo invece una strategia politica di rafforzamento della maggioranza non è corretto. La veemenza con la quale si sono accesi i toni nella prima parte del consiglio di giovedì non mi è piaciuta, ci sono stati comportamenti sopra le righe e inadeguati alla situazione. È per questo che ho richiamato tutti ad essere più razionali e a lavorare per il bene della città».
Appello che secondo Poletto hanno in parte accolto i capigruppo di opposizione Dario Bernardi, Andrea Zonta e Annamaria Conte nel momento in cui hanno scelto di astenersi dal voto quando si è trattato di approvare il numero delle cinque commissioni.
«Parte della minoranza, Bernardi, Zonta e Conte appunto, hanno preso atto del fatto che il dialogo c'era ed è stato confermato dal risultato, frutto di una mediazione, sulla scelta di portare da 6 a 5 le commissioni. Su questa base hanno deciso di astenersi riconoscendo che la volontà di trovare un giusto compromesso da parte nostra c'è. Chi invece non ha capito - prosegue Poletto - votando contrario senza prendere in considerazione il punto d'incontro trovato sono stati tutti gli altri componenti delle minoranze che si sono opposti nonostante il passo avanti fatto».
Scelto il numero di commissioni, si tratterà ora di sceglierne i presidenti. Le minoranze ne chiedono almeno due, la maggioranza ad oggi non sembra aver intenzione di dare l'ok se non per una soltanto.