«La concorrenza deve essere leale»

Sabato 26 Luglio 2014
Poche settimane fa era toccato ad un'autofficina a Tezze sul Brenta, nei giorni scorsi invece le Fiamme gialle bassanesi del cap. Pietro De Angelis si sono concentrate su due situazioni legate all'estetica e all'acconciatura tra Cassola e Rosà. Sequestrate le due attività, è ora la Confartigianato provinciale a fare il punto della situazione: solo in Veneto operano circa 10mila irregolari tra acconciatori ed estetiste, con un giro d'affari che si aggira sui 200 milioni di euro all'anno. Numeri impressionanti che di fatto sottraggono clientela a chi, pagando le tasse, lavora invece rispettando la legge e le norme igienico sanitarie. Su queste basi, messe in luce dai dati Censis circa l'abusivismo si esprime quindi la Confartigianato, alla luce dell'operazione della Guardia di Finanza di Bassano che ha portato alla scoperta e al sequestro di un centro estetico abusivo a Rosà e di un salone di parrucchiera fuorilegge a San Zeno di Cassola: «Non c'è ingiustizia peggiore del vedere che, troppo spesso, gli abusivi sopravvivono a dispetto di chi invece si sforza di osservare tutte le norme per esercitare la propria attività - spiegano Renata Scanagatta e Valeria Sylvia Ferron, presidenti dei settori Acconciatura ed Estetica della Confartigianato Vicenza - Non si tratta di una crociata, ma di una richiesta di rispetto della legalità e delle regole della concorrenza che dev'essere leale e trasparente». Pochi giorni fa, Confartigianato ha inviato una lettera ai sindaci di tutta la provincia di Vicenza esortandoli all'attenzione sui temi della campagna promossa contro l'abusivismo: «Una campagna "forte" anche nell'immagine - spiegano - affidata ad un manifesto che richiama l'attenzione dell'utenza affinché non si faccia incantare dalle «sirene» di chi, giocando sul richiamo di tariffe allettanti, propone pseudo-servizi non soltanto inefficaci, ma potenzialmente rischiosi per la salute. La campagna promossa da Confartigianato Acconciatura Estetica - aggiungono le presidenti Scanagatta e Ferron - è attuata utilizzando tutti i mezzi di comunicazione, compresi i social network, proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica sui rischi per la salute che si possono correre rivolgendosi a figure di scarsa o nulla professionalità. Figure che, ovviamente, non c'entrano niente con gli operatori seri, preparati e formati. Operatori che hanno ottenuto l'idoneità a svolgere il proprio lavoro dopo una lunga e impegnativa formazione. Non è solo una questione di soldi e di semplice introito economico ma è un qualcosa che riguarda anche la salute e le norme igienico sanitarie. Perché la qualifica e la competenza, a differenza del tarocco, non si improvvisano. Ed è per questo che va tutto il nostro plauso e l'apprezzamento per il lavoro svolto dalla Guardia di Finanza. Un lavoro che mette al sicuro noi dagli abusivi e la clientela da operatrici poco o per nulla professionali».