Gianfranco, l'ultimo vero malgaro

Lunedì 20 Ottobre 2014
Si è tolto la vita, sgozzandosi, nella sua casa di Gazzo Padovano, perché si presuppone soffocato dalle difficoltà economica ed incapace, secondo quanto hanno raccontato i famigliari ai carabinieri intervenuti sul luogo della tragedia, di far fronte alle rate di pagamento del mutuo.
C'è tanto sgomento per la morte di Gianfranco Boscari, imprenditore agricolo di origine vicentine e allevatore, ma soprattutto uno degli ultimi malgari del nostro territorio. Molto conosciuto sull'Altopiano, ma soprattutto a Lugo di Vicenza, il suo nome era sinonimo di tradizione, di genuinità, quella dei suoi prodotti che produceva e vendeva nella malga che aveva in gestione da una trentina di anni a questa parte: malga Mazze Superiori e Inferiori. Prodotti apprezzati dalla popolazione locale, ma anche all'estero. Il suo lavoro, assieme a quello del fratello Guido, mancato due anni fa, era stato fondamentale per far rinascere altre malghe tra i comuni di Calvene, Lusiana e Lugo, per mantenere vivo un mestiere che altrimenti sarebbe sparito.
Ogni stagione, a maggio, il 65enne si spostava con le sue seicento vacche al pascolo sul Monte Corno, aiutato dai figli, in sei malghe raccoglieva il latte, nella settima, malga Mazze appunto, preparava i suoi deliziosi formaggi e prodotti caseari.
«Sei stato un grande uomo ed oltre ad aver perso un amico abbiamo perso anche la figura di un uomo che ha fatto dell'umiltà la sua caratteristica principale», scrive il sindaco, Robertino Cappozzo, sul suo profilo Facebook. Il primo cittadino aveva incontrato Boscari solo giovedì in Comune, per il rinnovo del contratto di gestione della malga, che scade a fine mese. «Mi aveva parlato di difficoltà economiche, infatti si vedeva che non era sereno», fa sapere Cappozzo. «Mi ero anche raccomandato che non si abbattesse troppo, abituato com'era a lavorare e a superare le difficoltà. Mai avrei pensato a un gesto estremo, sono sconvolto - continua il sindaco - Lui è stata una persona importante per la nostra comunità, e non solo perché ha dato da lavorare a molti e fatto prodotti che ci hanno fatto conoscere anche all'estero. Lui ha fatto la storia di Lugo».
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