Finco: «Chiusura totale su tutti i fronti, altro che...»

Sabato 26 Luglio 2014
BASSANO - (J.L.) «Chiusura totale su tutti i fronti; e pensare che sono stati loro più volte a parlare di apertura e di voglia di dialogo». Federica Finco, capogruppo di opposizione per il centrodestra non le manda a dire dopo che la maggioranza nell'ultimo consiglio ha bocciato tutte le mozioni presentate dai vari gruppi di minoranza.
«Ci hanno detto no su tutto; no al ripristino dell'illuminazione pubblica notturna, no a rivedere le tariffe dei parcheggi pubblici in città, no alla nostra proposta di portare a quattro le commissioni consiliari. Lo chiamano dialogo, ma io vedo tutt'altro». L'amministrazione ha detto no quindi alla proposta di modificare le tariffe e le modalità applicative prevedendo eventualmente le prime due ore libere al parcheggio «Le Piazze» in alcuni giorni, bocciando la mozione presentata da Impegno per Bassano, Forza Italia, Lega Nord e Bassano Congiunta: «A Bassano il costo dei parcheggi è salato e decisamente superiore rispetto ad altre città più o meno grandi e vicine a noi come ad esempio Treviso o Cittadella - prosegue Federica Finco - con la stessa fretta con cui il Sindaco Poletto ha deciso di togliere il privilegio ai consiglieri di parcheggiare al Castello, così avrebbe dovuto agire per migliorare la situazione e far pagare meno, a tutti, il parcheggio a Bassano. Invece siamo ancora qui, con una maggioranza che invece di decidere sceglie di prendersi ancora del tempo nonostante da parte nostra le proposte avanzate vadano incontro all'interesse dell'intera città. Rimodulare le tariffe creerebbe benefici a tutti. La proposta di mettere le prime due ore gratuite al parcheggio »Le Piazze" nei giorni in cui a Bassano arriva meno gente spingerebbe più persone a scegliere di venire in città e non credo che questa agevolazione, come dicono loro, creerebbe una perdita alle casse comunali di 200mila euro. Il parcheggio non è mai a regime e di conseguenza la riduzione degli introiti risulterebbe sicuramente minore rispetto a quanto dicono e comunque non tale da giustificare il mantenimento della situazione attuale».