Ferracina, 40 anni di tradizione

Mercoledì 27 Agosto 2014
BASSANO - Puntuali, come ogni anno, nei giorni in cui il calendario ricorda San Bartolomeo, i commercianti e i residenti della zona del centro storico che insiste su via e salita Ferracina hanno riproposto la suggestiva conviviale sotto le stelle.
Un centinaio le persone che hanno risposto all'appello ritrovandosi sulla scalinata intitolata al celebre ingegnere idraulico nativo di Solagna e ricordato sul sito da un busto che lo raffigura. Un'immagine che per l'occasione, ogni anno, viene omaggiata con un mazzo di fiori rigorosamente gialli e rossi.
E l'altra sera il rito si è rinnovato per la quarantesima volta, con tanti tavoli, ben imbanditi, attorno ai quali i fedelissimi hanno festeggiato gustando piatti della tradizione locale preprati dagli stessi organizzatori dell'evento. Tra i presenti, anche il sindaco Riccardo Poletto che, accompagnato dalla consigliera comunale Paola Bertoncello, ha dato un saluto ai partecipanti, tra i quali c'erano Maria Nives Stevan, Ilario Baggio, diventato il custode morale del Ponte degli Alpini. Quest'ultimo, assieme a Giuseppe Faresin e a William Gusella, ha proposto le famose t-shirt con la scritta «Aiutiamo il Ponte di Bassano». Ma l'iniziativa finalizzata a raccogliere fondi da destinare al grande malato, il monumento palladiano, è stata anche presentata tramite le immagini che sono passate su un maxi schermo allestito sul posto.
La serata è stata allietata dalla musica e dai canti accompagnati dalla fisarmonica suonata dal papà di Ilario Baggio.
Tutto questo a pochi passi dal Ponte degli Alpini, più volte distrutto e ricostruito. Anche Bartolomeo Ferracina, ebbe questo incarico dopo la piena del 19 agosto del 1748. La cena di mezza estate è diventata con tempo una una felice tradizione. Avviata negli anni Settanta su proposta del poeta Gino Pistorello, si è allargata coinvolgendo un numero sempre maggiore di bassanesi, comprese le giovani generazioni. Un'occasione anche per rafforzare i rapporti sociali all'interno del centro storico cittadino.
Raffaella Forin