Economia malato stazionario

Venerdì 19 Settembre 2014
«Dobbiamo essere realisti e prendere atto che quella che molti chiamano crisi è in verità la realtà con la quale siamo chiamati ad avere a che fare. Inutile aspettare che passi; prendiamo atto che la situazione è questa e lavoriamo da subito, tutti uniti, per crescere.»
Parla in maniera diretta Gianfranco Refosco, segretario provinciale della Cisl analizzando la situazione economica del territorio: «A Bassano, come in tutta la provincia, la situazione è paragonabile a quella di un malato stazionario, anche se grave. Da questo dobbiamo però partire per crescere. Faccio un appello alle amministrazioni e alle aziende del comprensorio: c'è necessità di fare rete, di unire le forze e di diventare squadra. E non dobbiamo farlo perchè ce lo impone la legge; ma dobbiamo farlo perchè solo così il bassanese potrà ripartire.» Dopo il primo trimestre 2014 in cui il saldo occupazionale era di segno positivo la situazione è cambiata, tornando ai livelli negativi che caratterizzano l'economia dal luglio del 2013: «Di positivo però c'è che al momento attuale non abbiamo all'orizzonte situazioni in rapido peggioramento. Le crisi esistenti si sono stabilizzate e, per quanto poco consolante, questo comunque ci permette di guardare al futuro da una base - prosegue Refosco - agli amministratori chiediamo di far rete mettendo assieme i servizi o fornendo agevolazioni alle aziende; alle imprese chiediamo di unirsi con investimenti mirati e collaborazioni; da parte nostra siamo pronti a fornire competenze e opportunità affinchè, mantenendo prioritaria la tutela del lavoratore, si possano ottenere risultati concreti. Inutile aspettare i provvedimenti della politica nazionale i cui tempi e la cui efficacia sono tutti da verificare. È necessario iniziare dal basso - afferma ancora Refosco - e a farlo dobbiamo essere noi attori che vivono e operano nel comprensorio bassanese.»
Secondo la Cisl il 2013, indicato da tutti come anno disastroso, ha lasciato spazio ad un 2014 più stabile anche se affatto positivo: «Anche come sigle sindacali stiamo cercando sempre più di lavorare assieme. Cgil, Cisl e Uil a livello di comprensorio lavorano fianco a fianco senza divisioni e credo sia questo il futuro. L'esempio che come attori sindacali stiamo dando mi auguro possa essere preso in considerazione anche da comuni oggi distanti o da aziende che si vedono troppo spesso come competitor anzichè come alleate»