Cinque anni per la maxi-evasione

Giovedì 31 Luglio 2014
BASSANO - La maxi-evasione fiscale è costata a Giuliano Fumo, 69 anni, di Bassano, una punizione altrettanto estesa. In tribunale, a Vicenza, il giudice Deborah De Stefano ha condannato l'imprenditore a cinque anni di reclusione, con confisca di beni in sequestro per 8,6 milioni di euro, oltre ad una serie di pene accessorie, fra cui l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
È il risultato della complessa indagine condotta dalla Guardia di finanza di Bassano, che si era occupata della "Copla" di Rosà, attiva nel settore delle materie plastiche e guidata appunto da Fumo. Le Fiamme gialle di via Maello scoprirono che, fra il 2007 e il 2011, la ditta aveva indicato nelle dichiarazioni dei redditi elementi passivi fittizi per un ammontare di 18 milioni di euro, grazie a fatture per operazioni inesistenti per decine di milioni. Tra l'altro lo scorso anno, su ordine del magistrato, erano state individuate e aperte alcune cassette di sicurezza del 69enne, contenenti orologi, pietre preziose e un lingotto d'oro. Tutto sequestrato, valore centiniaia di migliaia di euro.
L'evasione era stata ricostruita anche grazie agli accertamenti eseguiti dalla Direzione regionale delle entrate del Veneto. Tutto il sistema mirava a creare indebiti crediti di Iva sulla base di fatture emesse da società fantasma, le cosiddette "cartiere". La merce, in realtà acquistata "in nero" presso altre aziende, veniva rivenduta senza l'applicazione delle imposte.
La pena inflitta ha rispecchiato le richieste del pubblico ministero Gianni Pipeschi; la difesa aveva domandato l'assoluzione.
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