Avrebbero spillato quasi cinquantamila euro a una donna

Martedì 16 Settembre 2014
BASSANO - Avrebbero approfittato dello stato di deficienza psichica dell'amica per depredarla dei suoi averi. Luigi Bortolato, 39enne originario di Treviso con domicilio a Noale, e Oscar Franzoi, 49 anni, di Zelarino, nel Veneziano, sono accusati di concorso in circonvenzione di incapace. Sulla scorta degli accertamenti compiuti dai Carabinieri della squadra di Polizia giudiziaria della Procura e della consulenza tecnica redatta dal dottor Federico Barlani, il sostituto procuratore di Padova Luisa Rossi ha chiesto il giudizio per entrambi. La posizione di Franzoi, difeso dall'avvocato Stefano Pinosio, è già passata al vaglio del gup. Il quarantanovenne non ha inteso avvalersi di riti alternativi. È stato quindi mandato a processo. Il dibattimento è in calendario per il prossimo 13 novembre davanti al giudice monocratico Tecla Cesaro. La difesa di Bortolato, affidata all'avvocato Silvia Bernardo, ha invece ottenuto un rinvio per le precarie condizioni di salute dell'imputato. L'uomo dovrà ripresentarsi in udienza preliminare il 23 ottobre. È probabile che le due posizioni vengano riunificate in un unico procedimento.
Bortolato e Franzoi erano legati da uno stretto rapporto di amicizia a M.D.M., una 45enne di origini bassanesi, affetta da un grave disturbo della personalità. La donna era facilmente manipolabile. Secondo l'accusa, i due imputati l'avrebbero costretta a disfarsi progressivamente del suo patrimonio con atti contrari ai suoi interessi. Tra il settembre 2009 e l'aprile 2010 Bortolato e Franzoi si sarebbero fatti consegnare a più riprese delle somme di denaro, per un importo complessivo di 20mila euro. Non soddisfatti, i due avrebbero obbligato la quarantacinquenne a sottoscrivere un assegno dell'importo di 25.500 euro, tratto dal suo conto corrente personale presso la filiale di Cusinati di Tezze sul Brenta della Banca Popolare di Vicenza. Il titolo sarebbe stato emesso in favore di Franzoi che risulta averlo regolarmente incassato in un istituto di credito di Villa di Teolo, il 22 febbraio 2010.
Luca Ingegneri