«Effetto sardina e ritardi a raffica, treni indecenti»

Domenica 26 Ottobre 2014
«Ad oltre dieci mesi dall'introduzione dell'orario cadenzato nel servizio ferroviario regionale e nonostante le richieste e i numerosi solleciti da parte delle amministrazioni locali, dei tanti comitati dei pendolari la situazione è desolatamente ferma». Ilario Simonaggio, segretario generale della Filt Cgil Veneto, suona la carica.
«L'assessore regionale ai trasporti ad interim, Luca Zaia - afferma il sindacalista - un mese fa ha incontrato l'amministratore delegato di Trenitalia Spa, Vincenzo Soprano. Come da prassi ne sono seguiti roboanti comunicati stampa sulla perfetta intesa tra i contraenti del contratto di servizio e sulle miracolanti soluzioni prossime venture. Peccato che promesse e fatti non stiano mai nello stesso asse spaziale e temporale. Il tempo stringe per le necessarie modifiche da introdurre almeno con il cambio dell'orario invernale se si vuole evitare il perpetrarsi della brutta figuraccia offerta con il nuovo orario cadenzato».
Sotto osservazione, in particolare, la Bassano Venezia: «Negli ultimi quarantacinque giorni la tratta è stata bersagliata quasi quotidianamente da problemi che hanno messo a dura prova i nervi dei passeggeri a causa della difficoltà di dare la regolarità del servizio. La linea è a semplice binario (ad eccezione del tratto da Maerne a Mestre), con velocità di percorrenza di 70 chilometri in ingresso e uscita a Castelfranco, e 80 chilometri in uscita e ingresso a Mestre, il resto da 100 a 130 chilometri orari. Purtroppo la velocità commerciale è rimasta ferma in questi anni, anche a causa della situazione dell'infrastruttura ferroviaria».
«Sono inoltre presenti - osserva Simonaggio - troppi passaggi a livello stradali con tempi di chiusura che riportano ritardi alla segnaletica in linea ferroviaria e ciò si ripercuote anche sul traffico stradale. Senza considerare che le conseguenze di ogni azione inadeguata da parte degli utenti della strada si ripercuote in modo pesante su puntualità e regolarità del servizio».
«L'orario cadenzato - continua - ha comportato che i treni fanno più servizio ferroviario sulla stessa tratta con soste a Venezia e Bassano per cui anche in questo caso il ritardo può ripercuotersi anche per tutta o parte della giornata». Altro fattore disagio il cambio con le coincidenze che è fissato a Castelfranco Veneto: «Purtroppo - evidenzia ancora Simonaggio - capita che il ritardo dei collegamenti con Vicenza produca la conseguenza de salto della coincidenza con grave perdita temporale consumata in stazione in attesa del treno successivo».
La Cgil punta il dito anche contro le soppressioni che «portano l'immediata conseguenza del sovraffollamento». «Minore offerta o variazioni «in corsa» della composizione del treno - osserva il segretario generale Filt Veneto - producono su una linea trafficata l'effetto «sardina» in scatola. L'offerta di diciotto coppie di treno al giorno nei giorni feriali, uno ogni trentacinque minuti, dalle ore 5,25 alle 20,25 è una buona condizione di servizio a patto che questo sia adeguato e regolare relativamente a qualità delle infrastrutture e del materiale rotabile. Insomma, molto resta da fare per dare treni di qualità sulla Bassano Venezia e nel resto delle linee ferroviarie del Veneto».
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