«Ci vogliono far pagare il caso 'Report'»

Mercoledì 1 Ottobre 2014
L'inchiesta condotta dalla Procura di Vicenza su denuncia presentata da Renzo Rosso al Commissariato di Bassano per un tentato ricatto ai suoi danni tiene banco in città e, data la dimensione planetaria del personaggio, sta facendo il giro del mondo. Come riferito ieri, Massimo Giacobbo, 48 anni, di Marostica, è indagato per tentata estorsione. Venerdì, la Guardia di Finanza di Vicenza ha perquisito l'abitazione sua e di un suo conoscente, peraltro assai noto, il cantautore Sergio Borsato, 52 anni, di Bassano (che però in questa vicenda non è indagato). Secondo la Procura berica, prima il 26 marzo e poi il 4 aprile scorsi, il Giacobbo, avvicinò un collaboratore di Rosso, sostenendo di essere a conoscenza di non meglio precisate operazioni finanziarie "illecite" condotte in passato dal patròn della Diesel. In cambio del silenzio, sostenendo di avere informazioni addirittura su presunti rapporti fra il re dei jeans e personaggi vicini alla Mala del Brenta, il 48enne ex-imprenditore avrebbe chiesto che gli fosse versata una somma di denaro finalizzata a costituire una società in Svizzera. Pochi giorni dopo Rosso è andato dalla Polizia.
Ieri non siamo riusciti a raggiungere Giacobbo.
Continuano invece gli sfoghi di Borsato che già lunedì, nella sua casella Facebook, aveva protestato contro l'operazione: «Benchè io non sia indagato mi sono venuti in casa 13 funzionari che hanno frugato in armadi e cassetti e hanno preso vari supporti informatici». «Io e Massimo - ha comentato ieri - siamo vittime di una situazione incredibile, ci vogliono fare pagare la vicenda di 'Report' (Giacobbo e Borsato sono indagati in relazione alla trattativa imbastita con un giornalista di "Report" alla ricerca di notizie sul sindaco di Verona Flavio Tosi, poi al centro di un 'querelle' tra lo stesso Tosi e la trasmissione di Rai3, ndr.)». «I finanzieri sono stati gentili - prosegue l'autore di "Padania guarda avanti" - Ma non hanno potuto evitare il trauma di mio figlio maggiore, che ha seguito tutta la scena. Vedere le forze dell'ordine rovistare nei tuoi cassetti non è simpatico. E per che cosa? Solo perché conosco una persona che ha parlato mesi fa con un amico di Rosso, riferendogli cose che sono scritte da mesi in internet? In questa storia c'è una montagna di fango».
Sergio Borsato ritiene che si utilizzi la vicenda di "Report" per distogliere l'opinione pubblica. «La stampa non sta facendo un bel servizio - lamenta - ma la verità alla lunga verrà fuori». Alla fine il 52enne di origine cartiglianese alleggerisce il clima con un po' d'ironia: «Finirà che farò una canzone su tutto questo, racconterò tutto quello che è avvenuto». Dopo "Occhi di lupo" e "Giorni dell'Ira", gli ultimi titoli pubblicati, come chiamerà il prossimo disco?