Zappalorto: «Troppe negligenze negli atti»

Venerdì 22 Maggio 2015
Il caso è chiuso. Parola di Vittorio Zappalorto. La nota congiunta Comune-Prefettura chiarisce fino in fondo la posizione ufficiale di Ca' Farsetti con la benedizione del rappresentante di governo.
«Va detto con chiarezza - ha esordito il commissario - che la proposta del padiglione islandese era partita in maniera diversa. E come tale aveva ricevuto un parere preciso attraverso la documentazione Scia (Segnalazione certificata di inizio attività). In base all'allestimento di un padiglione per la Biennale era stato un parere positivo. In realtà, probabilmente anche giocando un po' sull'ambiguità, questo padiglione nazionale si è trasformato in qualcosa di diverso, diventando un luogo di culto. É risultato altrettanto evidente che non vi fosse alcun permesso in materia». Zappalorto aggiunge anche che parecchie delle prescrizioni stabilite nella certificazione Scia sono rimaste inosservate.
«Ad esempio - ricorda - abbiamo verificato che nell'ex chiesa vi sono state più di 150 persone, quando le richieste sulla Scia era al massimo di contenere 100 persone». E poi il commissario aggiunge: «Non siamo contrari ad una moschea - conclude - Questa città è nota per le sue aperture, ma anche in questo caso occorre garantire serietà; seguire un iter preciso, trovare un luogo consono; mettersi in relazione con le autorità locali e trovare, anche dal punto di vista amministrativo, gli strumenti urbanistici affinchè non collida con altre realtà cittadine»

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