Vogalonga, la città riconquista la laguna

Lunedì 25 Maggio 2015
L'odore salmastro della laguna misto a quello di legno e resina delle barche, le urla di festa di chi arriva in Bacino e non vede l'ora di iniziare a vogare. È iniziata così la 41^ edizione della Vogalonga di Venezia, sotto un sole primaverile per niente scontato. Non è mancato il fiato sospeso e le «maledizioni» quando alle 8.15 la gigantesca «Msc Magnifica» è transitata in bacino sfilando a fianco delle barche a remi che si stavano posizionando alla partenza.
Una ventina di minuti prima era passata anche la collega «Costa Deliziosa». Pericoli non ce ne sono stati ma polemiche sì, montate su Facebook e scaturite dalla contraddizione della presenza delle grandi navi all'evento. «La Vogalonga è una pacifica protesta contro il moto ondoso in laguna - ha ricordato Mauro dalla sua canoa - e si apre con il passaggio dei "mostri" in Bacino? Un controsenso". Alle 9 però, con il colpo del cannone sulla riva di San Giorgio, la città si è ripresa la sua venezianità per alcune ore, bandendo i motori e tornando ai ritmi scanditi dal remo. Circa 2mila le barche in corteo e quasi 8mila i partecipanti: veneziani di sempre e appassionati di tutto il mondo giunti in Serenissima con i propri mezzi, bandiere e «divise».
Un tripudio di colori e vivace entusiasmo, in acqua le tradizionali barche di voga alla veneta: mascarete, gondole, gondoloni, sandoli, caorline; quelle di voga all'inglese come le Jole; e canoe di tutti i tipi: indiane, kayak a uno, due e quattro posti, i dragon boat con 20 rematori ciascuno.
All'appello anche qualche coraggioso sulle tavole Sup (Stand up paddle) simili a quelle da surf, e un austriaco con gli scafi ai piedi in stile «sci alpino con pagaia». Al via tutte le barche sono partite alla volta di Sant'Elena e la folla si è accalcata sulle rive per ammirare lo spettacolo. Il serpentone sull'acqua è passato tra San Pietro di Castello e l'Isola della Certosa, ha costeggiato Sant'Erasmo per poi circumnavigare Burano.
È qui che molti equipaggi hanno lasciato i remi per immortalare il paesaggio mozzafiato: c'è chi è addobbato da pirata e chi traina dietro alla canoa una paperella galleggiante. Da Burano si è proseguito nel Canale di Mazzorbo con una breve sosta al punto ristoro sulle rive dell'isola: molti vogatori stranieri, perlopiù americani e tedeschi, non hanno voluto perdere tempo e si son fatti lanciare acqua e banane sulle barche in movimento. La manifestazione non ha vincitori né vinti ma molti l'hanno affrontata con spirito competitivo. Il viaggio è continuato in direzione Murano per poi costeggiare Sant'Alvise ed entrare nel rio che conduce al Canal Grande. La festa inizia sulle rive della Fondamenta di Cannaregio con stand di «cicheti» di pesce ed «ombre», musica e veneziani che salutano dalle finestre.
È un attimo l'arrivo in Canal Grande e verso mezzogiorno l'arteria principale cittadina è affollata di barche a remi in doppio senso di marcia: c'è chi si avvicina al traguardo e chi sta già facendo ritorno. Fragorosi gli applausi dal ponte di Rialto e colpo d'occhio all'arrivo, con la moltitudine di barche ed equipaggi di varie nazionalità affiancati per scherzare e alleggerire tensioni e fatiche. «Ce l'abbiamo fatta anche quest'anno» il commento più pronunciato. E un'altra Vogalonga se n'è andata.
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