Via l'agevolazione, mercato in rivolta

Venerdì 19 Dicembre 2014
Spariscono le agevolazioni sulla tassa dei rifiuti: i commercianti di Rialto sempre più con l'acqua alla gola si sentono "traditi", arrivando a proporre anche la chiusura delle serrande per protesta.
Prima tariffa (Tia), poi tributo (Tares) e infine tassa (Tari), l'imposta sui rifiuti nel giro di tre anni ha perso completamente quelle riduzioni di cui godevano alcuni esercizi, come le attività di Rialto a servizio dei residenti. Uno sconto "aiuto" per i commercianti, che all'epoca della Tariffa di igiene ambientale (Tia) ammontava al 50% ed era destinata alle superfici di aree scoperte, quindi agli esercizi con plateatici o appunto, i banchetti.
Il 1° gennaio 2013 però fa il suo ingresso la Tares (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi) affidata a Veritas, che spazza via la precedente agevolazione del 50%. Il Comune, per correre in aiuto ai commercianti, inserisce un'altra riduzione (facendosene carico sul bilancio), pari al 20% sul tributo e applicabile per i negozi di vicinato e per le attività di artigianato tipico e tradizionale. Quindi, conti alla mano, con la Tares i piccoli esercizi su aree scoperte avevano dovuto pagare il 30% in più rispetto all'importo dell'anno prima.
La situazione peggiora ulteriormente con l'introduzione della Tari (tassa sui rifiuti) nel 2014: le casse piangenti dell'amministrazione non permettono più sconti a nessuno e viene così eliminata anche quell'esenzione del 20% per i negozi di vicinato. Morale della favola, oggi molti commercianti si ritrovano a pagare il doppio dell'imposta rispetto a un paio d'anni fa, con tanto di conguagli. «Continuano a tartassarci - dice arrabbiata Cristina, pescivendola di Rialto - ma non si rendono conto che qui stiamo chiudendo tutti». Da un altro banchetto le fa eco Marco: «Tra tasse e supermercati ormai Venezia sta perdendo tutte le sue abitudini e attività locali. I supermercati uccidono la città ma continuano ad aprirne di nuovi, ci sono giovani che ancora vorrebbero aprirsi un negozietto, ma in queste condizioni chi glielo fa fare?». Quell'agevolazione sulla tassa dei rifiuti non era solo un semplice «sconto», per molti rappresentava la volontà comunale di tutelare le piccole realtà commerciali a rischio, come appunto l'area mercatale. «Ora paghiamo esattamente il doppio di quanto pagavamo prima - spiega Mirna Zennaro, titolare di due banchetti di frutta e verdura - con tutte le difficoltà che già abbiamo, anche questa. Non vado nemmeno più a lavorare in banco perchè mi viene il nervoso a pensarci, lascio che lavorino i ragazzi e mio marito». Si sentono abbandonati i lavoratori veneziani della zona rialtina, regna il malcontento e cresce la rabbia. «Ci vorrebbe uno sciopero del mercato per più giorni, ad oltranza - propone Gianni, pescivendolo - lasciando che siano i cittadini a decidere e prendere in mano la situazione».
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