«Un limite alle aperture festive» Tra i negozianti riemerge la rabbia

Venerdì 18 Aprile 2014
I centri commerciali aperti a Pasquetta fanno riemergere la rabbia per le aperture domenicali. Non si sono rassegnati i lavori della grande distribuzione. Non quella parte che per effetto della deregulation, si ritrova con i turni spalmati su 7 giorni. Mercoledì sera, nella parrocchia di Dese, si sono dati appuntamento i lavoratori di Marcon (del Valecenter e dei grandi negozi dell'area di Gaggio, come Leroy Merlin e Mondo Convenienza). Una cinquantina di dipendenti ai quali si sono aggiunti i commercianti proprietari di alcuni negozi che si trovano all'interno di centri commerciali di Venezia e Treviso e che da tempo, col Movimento «Domenica, no grazie» si battono contro le aperture domenicali. Ad ospitarli, don Enrico Torta della parrocchia di Dese e il sindaco di Marcon, Andrea Follini. «Noi dipendenti del Carrefour possiamo rifiutarci di andare al lavoro nei giorni di festa e l'azienda ci sostituisce con gli interinali - spiega una commessa - Però siamo comunque contrari alle aperture indiscriminate e sosteniamo i lavoratori di molti negozietti del centro che invece non hanno questa possibilità». Qualcuno propone uno sciopero o un flash mob ma è difficile, in questo periodo, trovare il coraggio di esporsi. Tra i commessi c'è infatti chi teme ritorsioni: «Noi abbiamo paura che l'azienda non gradisca un rifiuto e ci sposti in un altro punto vendita, magari in un'altra provincia». Presenti anche alcuni commercianti, titolari di negozi del centro Prisma di Santa Maria di Sala: «Le multe sono state inasprite e se chiudiamo ci troviamo a dover pagare 1200 euro - racconta Andrea Pantano, titolare del negozio di abbigliamento Lei&Lui - La maggior parte di noi chiede al massimo 12 domeniche di apertura ma purtroppo ci sono quattro realtà grandi favorevoli alle aperture incondizionate. Così, se unoe non può permettersi un dipendente, è costretto ad andare al lavoro 7 giorni su 7».(((fusarom)))