Sgarbi: «Una condizione da perenne luna park»

Sabato 2 Agosto 2014
Sulla stessa scia dell'intervista rilasciata da Ornella Vanoni a “Il Gazzettino” di ieri, in cui è emersa la riflessione della cantante sull'andarsene definitivamente da una Venezia ormai invivibile, anche Vittorio Sgarbi si esprime sulla propria esperienza in città riguardo al degrado. «Non vengo a Venezia se non sporadicamente da quando ho lasciato la soprintendenza al polo museale, ma già allora, nonostante la sua enorme bellezza, non l'ho mai abitata volentieri, perché ho sempre percepito quella condizione di “Luna park” turistico, che la rende un luogo di “non appartenenza” per i cittadini che invece la vorrebbero abitare e sentire propria. E' una città – continua Sgarbi – che va vissuta a piccole dosi, come una vacanza o un'esperienza di alcuni mesi, ma ho sempre percepito quel disagio di inappartenenza dei normali cittadini. Perché Venezia è fantastica per chi ha soldi e privilegi da spendere per gustarla, spostarsi in taxi ed abitare nei palazzi. E' una città perfetta per una vita di lusso, ma non per una vita comune, ormai assediata da un turismo di massa e volgarità. E riferendosi alla Vanoni: “Ornella, che è una donna sensibile e “figlia del popolo” si sposta a piedi, vive e osserva la città, riconoscendo come è stata resa dalle varie amministrazioni. E' sufficiente pensare - conclude Sgarbi – come sono state affrontate le situazioni dalle istituzioni cittadine: in 10 notti ho realizzato con Pier Luigi Pizzi un progetto per il completo riallestimento delle Gallerie dell'Accademia. Andandomene il progetto è decaduto con me e rimasto nel cassetto, ed oggi, a distanza di un paio d'anni, lì c'è ancora tutto da sistemare».

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