San Marco, festa venetista Migliaia di "leoni" in Piazza

Domenica 26 Aprile 2015
(vmc) Erano circa 4mila. Molti dalla provincia di Padova, ma un po' da tutto il Veneto: uno sventolare di vessilli con i ll leone marciano che ha colorato prime il percorso dalla stazione a San Marco, poi la piazza. Ormai la festa del patrono di Venezia è diventata la festa degli indipendentisti. Lo scorso anno forse erano di più, e c'erano state le polemiche per l'identificazione di alcuni militanti da parte delle forze dell'ordine e i controlli rigidi seguiti ai giorni caldi della scoperta di un tanko nel Padovano, con tanto di arresto dell'ex leader della Liga, Franco Rocchetta. Quest'anno, controlli più discreti e nessuna polemica. La sbandierata in area marciana è stata promossa da Tommaso e Jacopo Giusto, Alberto Montagner e Davide Guiotto e dall'Associazione Raixe Venete. A questa si è aggiunta la "processione per San Marco" organizzata separatamente da Albert Gardin di Repubblica Veneta, con tanto di crocifisso astile "offerto da una parrocchia veneziana". A fare da contorno, la distribuzione gratuita dei raffinati manifesti per il 25 Aprile, festa di San Marco e il cinquecentenario manuziano, da parte dell'editore Franco Filippi.
In piazza, oltre alla sbandierata, poco dopo le 16 c'è stata l'esposizione di un gigantesco vessillo marciano (24 metri di base per 12 d'altezza), che ha coinvolto migliaia di persone: «Un'aggregazione spontanea e apolitica, nel segno di San Marco - ha commentato Tommaso Giusto - Nata cinque anni fa, per protestare contro il divieto di circolazione il 25 aprile con quella che è la nostra bandiera (dal 2014, nessuna reazione delle forze dell'ordine, ndr)». Tra i partecipanti, rappresentanze da tutta la regione, dalla Lombardia e dal Friuli, qualche bandiera catalana o scozzese e uno striscione che chiedeva l'aiuto di Putin per il ritorno al Territorio libero di Trieste. Quasi assenti i simboli di partito, ma frequenti gli slogan inneggianti all'indipendenza del Veneto. A sdegnosa distanza, invece, la "processione" di una trentina di sostenitori del progetto Repubblica Veneta di Albert Gardin, e la distribuzione delle prime monete da 1, 5 e 10 "San Marco". Con le quali, in mattinata, Gardin ha "contribuito" alla colletta durante la messa solenne in Basilica.
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