Rilancio da 10 milioni per salvare il Casinò

Martedì 31 Marzo 2015
Il Casinò riscopre i turisti, ossia l'acqua calda. Si rende conto che se ogni anno oltre 20 milioni di persone visitano Venezia da ogni parte del mondo, almeno una piccolissima percentuale deve pur fermarsi a giocare a Ca' Vendramin o a Ca' Noghera. Non è possibile che non si riesca ad attirarli. E parte dei quasi 10 milioni di euro che l'Azienda investirà saranno destinati proprio a interventi per richiamare i turisti, e poi i cinesi, non quelli locali che già frequentano soprattutto Ca' Noghera, ma i residenti nel bacino del centro e nord Italia.
La presidente Ilaria Bramezza e il direttore Vittorio Ravà hanno consegnato ieri il Piano per il rilancio ai Sindacati che lo stanno valutando. A loro volta i rappresentanti dei lavoratori devono produrre la proposta di riorganizzazione del lavoro richiesta dall'Azienda per ridurre i costi e rendere più efficienti i servizi ai giocatori.
L'obiettivo del Piano è di mettere in sicurezza i fatturati, fermando la perdita di clienti, aumentando la fedeltà di quelli esistenti e recuperando, quindi, incassi. Solo così si permetterà al Casinò di guadagnare il tempo necessario per definire, quando arriverà la nuova Amministrazione comunale, un vero e proprio piano industriale con interventi strutturali.
Il Piano che le sette sigle sindacali stanno valutando in vista dell'incontro fissato per domani primo aprile, quando le parti dovrebbero firmare l'accordo, contempla parecchi interventi, parte a medio e parte a lungo periodo.
Il panorama attuale vede la Casa da gioco indebolita, come tutte le altre, dalla crisi economica, dall'avvento delle sale con video giochi e delle scommesse in internet, ma offre anche grandi opportunità: l'apertura dei mercati (soprattutto quello cinese), la maggiore mobilità delle persone a livello internazionale e la crescita del numero dei turisti a Venezia.
Per approfittare di queste opportunità bisogna considerare il Casinò come un'impresa commerciale che, per attirare clienti, richiede continue innovazioni, mentre negli ultimi dieci anni non ne è stata introdotta quasi nessuna.
La società Meeting & Dining che si occupa della ristorazione, ad esempio, lavora principalmente per la Casa da gioco (il 75% del fatturato) mentre il Piano prevede che una parte molto più cospicua della sua attività venga rivolta alla clientela esterna.
Per conquistare nuovi giocatori verrà effettuata una ricerca di mercato che servirà a capire chi è il potenziale cliente e in quali comunità, che hanno già la propensione al gioco, si trova. In tal modo le strategie di marketing saranno finalizzate e non più, com'è accaduto fino ad oggi, a strascico o quasi per caso.
La strategia dovrà essere finalmente molto aggressiva: per presidiare le cinque principali porte di accesso alla città (a partire dalle biglietterie Vela), gli alberghi, i ristoranti, l'Expo, le marine con gli yacht, le fiere di settore, i congressi, le feste che portano in città turisti pernottanti, e per inserire il Casinò nei pacchetti turistici e nella city pass "Venezia Unica". La vecchia "carta Venezia", insomma, sarà anche per il gioco.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci