Si profila un rincaro nelle bollette per l'igiene urbana. Pur avendo mantenuto inalterato l'importo del contratto di servizio con il Comune (nel bilancio 2014-2016 erano segnati circa 96 milioni), Veritas si è trovata di fronte all'obbligo di legge di adeguare il fondo svalutazione crediti a livelli più elevati rispetto alla soglia finora consentita alle società partecipate. Questa operazione necessaria, ma che non avrà alcuna rilevanza sul fronte dei servizi, si tramuterà inevitabilmente in un rincaro sulla bolletta nell'ordine del 4 per cento: chi paga, lo farà un po' anche per chi evade o per chi non ce la fa più a versare la Tari con puntualità.
In media, per abitazioni tra gli 80 e i 100 metri quadrati, ciò significherà 10-15 euro in più per ogni utente. La cifra esatta sarà presto conosciuta, poiché domani il commissario procederà ad approvare il Piano finanziario di Veritas e la conseguente ripartizione delle quote nella bolletta.
La prima rata, scaduta il 16 marzo, è stata uguale all'anno scorso per motivi di comodità. Le altre tre (scadenza 16 giugno, 16 settembre e 16 dicembre) saranno invece adeguate alla nuova realtà.
Il fondo svalutazione crediti è una posta prudenziale da sempre presente nei bilanci aziendali e consente di evidenziare con maggiore veridicità i crediti contabilizzati. Situati tra le poste attive del bilancio, i crediti sono di differente qualità in relazione al rischio di riscossione. Per evitare di far fronte ad una perdita riferibile al solo esercizio in cui un certo credito diventa inesigibile, ogni anno si effettua un accantonamento al fondo svalutazione, che ha carattere pluriennale.
Nel caso di Veritas il fondo sarà portato a 3 milioni e 200mila euro. In conseguenza dell'obbligo di coprire l'intero contratto di servizio con i proventi della tassa sui rifiuti, si verifica l'effetto perverso che i cittadini diligenti e corretti, quelli che pagano la bolletta con certosina puntualità, si ritroveranno a dover pagare pro quota anche per coloro che o fanno i furbetti o non hanno i soldi necessari.
M.F.
© riproduzione riservata
In media, per abitazioni tra gli 80 e i 100 metri quadrati, ciò significherà 10-15 euro in più per ogni utente. La cifra esatta sarà presto conosciuta, poiché domani il commissario procederà ad approvare il Piano finanziario di Veritas e la conseguente ripartizione delle quote nella bolletta.
La prima rata, scaduta il 16 marzo, è stata uguale all'anno scorso per motivi di comodità. Le altre tre (scadenza 16 giugno, 16 settembre e 16 dicembre) saranno invece adeguate alla nuova realtà.
Il fondo svalutazione crediti è una posta prudenziale da sempre presente nei bilanci aziendali e consente di evidenziare con maggiore veridicità i crediti contabilizzati. Situati tra le poste attive del bilancio, i crediti sono di differente qualità in relazione al rischio di riscossione. Per evitare di far fronte ad una perdita riferibile al solo esercizio in cui un certo credito diventa inesigibile, ogni anno si effettua un accantonamento al fondo svalutazione, che ha carattere pluriennale.
Nel caso di Veritas il fondo sarà portato a 3 milioni e 200mila euro. In conseguenza dell'obbligo di coprire l'intero contratto di servizio con i proventi della tassa sui rifiuti, si verifica l'effetto perverso che i cittadini diligenti e corretti, quelli che pagano la bolletta con certosina puntualità, si ritroveranno a dover pagare pro quota anche per coloro che o fanno i furbetti o non hanno i soldi necessari.
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