Ricette elettroniche, i medici accusano

Martedì 2 Settembre 2014
È iniziato con qualche problema di connessione il sistema della nuova ricettazione digitale dei medicinali. Tutti gli 800 medici di base della provincia di Venezia hanno effettuato ieri le prime ricette "bianche" - un foglietto bianco stampato senza più la carta rossa filigranata - ma non tutti sono riusciti ad effettuare i collegamenti con le Ulss di competenza in tempi rapidi. E così in molti hanno preferito non abbandonare del tutto, per il momento, la vecchia ricetta rossa. «È un inizio ancora in via sperimentale – commenta il presidente dell'Ordine dei Medici veneziano, Maurizio Scassola – ancora i programmi software non sono stati adeguatamente aggiornati e il sistema di collegamento con le Ulss è molto lento: si devono aspettare anche dieci secondi e il computer, non trovando la connessione, stampa la vecchia ricetta rossa. Ci vorrà qualche settimana prima che il sistema vada a norma e si possa effettuare un primo commento vero. Per il momento registriamo un aumento della perdita di tempo e un surplus di lavoro informatico. Non c'è alcun ritorno positivo: lavoriamo extra orario per sistemare il computer, incontrare i colleghi, trovare i materiali, con molto stress, e non per favorire la qualità di vita delle persone. Il rischio è quello di dimenticarci perché siamo al mondo».
Pure se il nuovo sistema promette risparmi, grazie al collegamento telematico tra medici, azienda sociosanitaria di riferimento, farmacie, Regione e Ministero della Sanità, in questa seconda fase ancora i medici non vedono alcun beneficio ma un aumento della burocrazia a scapito della professione medica. «Si parla di un risparmio della carta filigranata – continua Scassola – ma continuiamo a sprecare carta e tagliamo alberi. È un sistema immaturo imposto dal Ministero delle Finanze che non interessa per nulla il Ministero della salute».
Non tutti i pazienti poi sono a conoscenza del nuovo sistema di ricettazione dei farmaci. A San Marco, nello studio medico del dott. Michele Sparla, solo qualcuno ha sentito parlare della ricetta stampata bianca e per lo più dai mass media. Il dott. Alessandro Malagnini, che sostituisce Sparla, ieri ha continuato con il sistema di ricettazione tradizionale. «Il collegamento internet con l'Ulss 12 è lentissimo – spiega - e il computer, dopo un periodo di attesa, se non trova la connessione stampa la ricetta rossa. Del resto forse è meglio così: senza il codice di autorizzazione dell'Ulss si rischia di dover pagare i farmaci in farmacia».
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