Racconti su Mestre come foto polaroid

Giovedì 5 Marzo 2015
MESTRE - Inquietante, trasgressivo. Mestre è la sua culla. La sua scrittura cinica, moderna, contratta, scattante, è la visione urbana dell'anima. Oggi alle 18, alla VEZ, Gianfranco Bettin e Nicola Pellicani incontrano Massimiliano Nuzzolo, autore di “La felicità è facile” (Italic/Pequod). Una ventina di racconti su Mestre come fotografie polaroid anni '80. Un percorso di short stories in falsa soggettiva sulla condizione vitale della felicità, tra umorismo nero e ironia. Uno shock emozionale. Il titolo della raccolta si ispira alla bella canzone “Happyness is easy” dei Talk Talk. Ogni racconto è introdotto dalla dedica a un autore che lo ha ispirato, da Cechov a Carver, passando per Wallace e Camus. Una bandiera, una sintesi, una scintilla, che genera una riflessione sul presente con l'occhio rivolto al disagio di ragazzi emarginati, diversi. Ogni singolo episodio contiene un escamotage spiazzante. Nel racconto “Mestre tossica”, a starsene sedute sotto il centro culturale cittadino sono le generazioni devastate dalla droga. “Jurassic Pank” è un racconto fantascientifico, un gioco letterario dove Mestre appare come una terra dura ad accettare l'alieno marocchino o africano. “Il parcheggio accanto al cimitero” è una metafora della vita mestrina, quando negli anni '80 era il presidio di una caserma militare. In tutti i racconti lo scenario cittadino affiora preponderante. Nuzzolo coglie il tempo della sua città natale in forme brevi, dove “le vite delle persone che si sfiorano sono come i disegni delle palle di un biliardo, che vanno in buca o rimbalzano”.
Filomena Spolaor

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