Rabbia a Ca' Farsetti: «Agostini se ne vada»

Sabato 2 Agosto 2014
I sindacati del Comune chiedono a gran voce le dimissioni del segretario generare Marco Agostini. Una richiesta votata all'unanimità dall'assemblea delle varie sigle (Rsu, Cgil, Cisl, Uilfpl, Csa e Diccap) in una turbolenta assemblea-maratona contro i tagli decisi dal commissario. Il presidio fuori da Ca' Farsetti inizia alle 9 e alle 11 oltre trecento dipendenti del Comune si stringono nell'androne per accedere all'aula consiliare. Arrivati davanti alla porta a vetri del primo piano però, c'è lo sbarramento di Polizia Municipale e Polizia di Stato con l'ordine di non far accedere la folla per il rischio di cedimento strutturale della pavimentazione. Nasce il putiferio, con i delegati che protestano di non aver ricevuto risposta alla richiesta della sala, sostenendo che il numero dei partecipanti non supera quello della riunione precedente. Urla e dissensi: i dipendenti non intendono arretrare “Buttiamo giù la porta!” “Abbiamo il diritto di costituirci in assemblea!” e slogan come “Apri-apri!” risuonano dall'androne mentre si raggiunge l'accordo per far accedere 120 persone in sala consiliare e trasmettere la seduta al piano terra. Un compromesso non accolto di buon grado ma che permette l'inizio dell'assemblea con la prima richiesta: le dimissioni del direttore generale Marco Agostini. Diversi i motivi, secondo le varie sigle sindacali: le sue scelte avrebbero penalizzato l'amministrazione fino alla nomina delle recenti posizione organizzative, viene evidenziata con rabbia la tripla cifra del suo stipendio in un momento in cui ai colleghi viene richiesto un sacrificio. Ai microfoni sfilano i delegati, i temi sono vasti e le proposte numerose, le più acclamate: tagliare di più lo stipendio della classe dirigenziale e le partecipate del Comune. Le frasi che più si ripetono sono “vergogna inaccettabile” e “no, no e no ai tagli degli stipendi e dei servizi”. «Due terzi di noi – protesta Carlo Alzetta della Cgil - riceve il sussidio degli 80 euro di Renzi e ce lo vogliono portar via». Se per i dipendenti di fascia più bassa, che guadagnano circa mille euro al mese, il taglio sarà di una ventina di euro mensili, ma non è ancora chiaro quanto sarà ridotto alla dirigenza. Altra sforbiciata alla Polizia municipale, come al personale supplente delle scuole materne che porterà inevitabilmente ad un peggioramento dei servizi. «Fino a 20 giorni fa il Consiglio Comunale era disposto ad approvare il bilancio senza tagli, e ora sono indispensabili» afferma Sergio Berti della Csa. Si punta il dito contro le responsabilità di chi ha governato fino ad oggi, contro gli scandali del Mose e contro la logica delle riduzioni di Zappalorto, definita “contabile e punitiva”. Al termine il dibattito è ancora più acceso e qualcuno propone azioni di protesta per bloccare le manifestazioni cittadine, come Regata storica e Mostra del cinema. Oltre un centinaio di dipendenti restano ad attendere l'arrivo del Commissario che scortato, nel pomeriggio, partecipa con Agostini e alcuni funzionari ad un Consiglio Comunale a porte chiuse. All'uscita in salone i dipendenti si distendono a terra formando un tappeto umano con l'intenzione di farsi calpestare a mo' di dimostrazione. Attimi di tensione, vengono prese sedie a far da ostacolo, infine la porta dell'ufficio del direttore generale viene sbarrata spostando un enorme tavolo. Ma alla fine nessun incidente e con la scorta dei vigili il lavoro del commissario riprende
© riproduzione riservata.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci