"Stazione marittima", l'area popolare del Pd lancia un laboratorio di idee per la città

Domenica 1 Marzo 2015
Un laboratorio permanente per una visione nuova, globale e a medio e lungo termine della città. E per far sì che Venezia, come ammoniva Nietzsche, non sia condannata all'eterno ritorno dell'uguale. Queste le finalità di "Stazione Marittima", progetto spontaneo nato da 15 esperti di settore (tra i quali Pierpaolo Campostrini, Fabrizio D'Oria, Marina Dragotto, Giuseppe Mattiazzo, Ezio Micelli e Alberto Sonino) per fornire risposte concrete sulla città d'acqua e metropolitana. Un'iniziativa definita «trasversale» da Tommaso Santini, amministratore delegato di Vega, anche se ieri l'uditorio al Fabbricato 103 della Marittima era costituito quasi esclusivamente da esponenti politici, amministratori pubblici e professionisti di area Pd (il sottosegretario Baretta, l'ex ministro Treu, il segretario provinciale Stradiotto, il consigliere regionale Pigozzo, gli ex assessori comunali Agostini e Ferrazzi, il presidente dell'Autorità portuale Costa, l'amministratore delegato di Avm Seno e il regista Rampello, solo per fare qualche nome). E «non un programma elettorale, ma un modo diverso di fare politica in modo inclusivo e un comune percorso di sviluppo e crescita economica, nel rispetto della salvaguardia di Venezia». Primo appuntamento il 28 marzo, in Stazione Marittima, per la presentazione dei risultati di una decina di tavoli di lavoro. Dove in particolare si parlerà di residenzialità, di bilancio e ripensamento della macchina comunale in relazione alla città metropolitana, di fondi europei e di rilancio dell'economia veneziana (info e approfondimenti nel sito www.stazionemarittima.it).
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