Parrocchie, laici coinvolti nella guida per far fronte al calo delle vocazioni

Martedì 23 Dicembre 2014
E con il 2015 scatta anche la "rivoluzione" nelle parrocchie della Diocesi di Venezia. Sarà un vero e proprio cambio di passo dovuto non solo alla crisi delle vocazioni, ma anche alla riorganizzazione complessiva delle strutture diocesane. Una "rivoluzione", peraltro già annunciata nelle scorse settimane com i parroci responsabili di più parrocchie (in sindacalese si potrebbe dire "a scavalco"), ma che in realtà porterà ad una maggiore coinvolgimento dei laici cattolici che, ancora più del ruolo ricoperto storicamente, ora assurgeranno a figure guida anche nelle parrocchie. In pratica, i laici nella Chiesa veneziana assumeranno un ruolo di "co-responsabilità" svolgendo un ruolo di riferimento tale e quale il parroco, soprattutto in quelle aree dove il sacerdote può arrivare solo parzialmente. «Promuoviamo il laicato cattolico - ha detto ieri il Patriarca - non solo nella custodia della chiesa del luogo, ma anche per svolgere compiti di primo approccio, di prima accoglienza e per coaudiuvare il prete. In sostanza, con una parola difficile, si punta a "declericalizzare" la Chiesa, dove i preti hanno supplito anche troppo in compiti che possano essere tranquillamente affidati a dei laici». In pratica, quello che potrà emergere sarà una "pastorale itinerante". «Abbiamo circa 200 sacerdoti - ha detto Moraglia - Ci sono quelli che corrono, quelli che camminano e quelli che vanno aiutati». E in questo clima si inseriscono anche gli sforzi fatti dalla Diocesi per l'emergenza sociale. «Siamo fortunati - ha aggiunto il Patriarca - ad avere queste strutture come la casa dormitorio-mensa di Marghera. Qui vi giungono persone che solo l'anno scorso non ne avevano bisogno. Gli sforzi sono tanti e rischiano di mettere in pericolo anche il nostro equilibrio economico».
P.N.D.

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