Ottanta lavoratori in agitazione per il taglio dello stipendio

Giovedì 27 Novembre 2014
Ci rimettono dai 3 ai 4 mila euro all'anno. E, siccome non sono ancora riusciti ad ottenere ragione, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione con scioperi; ieri in proposito avrebbero dovuto manifestare alle Zattere in occasione della riunione del Comitato portuale ma alla fine hanno sospeso l'iniziativa. Stanno, inoltre, valutando di fare causa all'Autorità portuale, com'è già avvenuto in altri porti italiani. Si tratta dell'ottantina di lavoratori dell'Autorità portuale veneziana che circa un anno e mezzo fa, nell'ambito della spending review, sono stati equiparati ai dipendenti statali. Dall'inizio dell'anno, quindi, «i loro stipendi hanno subito un taglio consistente perché alcuni aumenti contrattuali sono stati congelati e addirittura è stata chiesta la restituzione di quanto già versato, altri emolumenti non sono stati pagati, i buoni pasto sono saltati e via di seguito» spiegano i sindacalisti. In buona sostanza il contratto dei dipendenti pubblici è più povero del contratto privatistico dei porti, che si firma con Assoporti, Assoterminal, Assologistica e compagnie, e i lavoratori delle Autorità portuali chiedono di tornare al regime di prima. (e.t.)
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