Molina tira dritto e affila le armi «Ci sarò anche con una gamba sola»

Mercoledì 26 Novembre 2014
«Consenso del 35% della direzione del partito per correre le primarie? Non conosco i contorni di questa scelta ma se così fosse mi pare una mossa sulla difensiva e che non cambierá i miei obiettivi. Io farò le primarie, anche al costo di correrle con una gamba sola e resto convinto di rappresentare il Partito Democratico al quale sono iscritto da sempre». É categorico Jacopo Molina, il primo tra i candidati sindaco del Pd a scendere in campo e dichiarare apertamente di voler correre per la poltrona di primo cittadino alle prossime elezioni. «Non mi risulta che si vogliano cambiare le regole in corsa - continua - Se qualcuno la vede come un'esigenza per ridurre a soli due-tre nomi i protagonisti delle primarie faccia pure. A me concederá più tempo per la campagna elettorale e soprattutto mi libererá dai vincoli di potermi rivolgere ad un elettorato più ampio, che va dai 16 anni in su, quello che credo sia il tessuto sociale che vuole veramente cambiare questa città». Ieri sera, in realtá, Molina è intervenuto ad un dibattito sulla programmazione futura del turismo e della cultura per la cittá. E anche su questo fronte ha giá delle idee precise su come organizzare questo settore, strategico, per il futuro di Venezia e Mestre. «C'è bisogno che il prossimo sindaco abbia due super assessori, diciamo così, che rendano conto solo a lui. Il primo deve occuparsi di bilancio, il secondo di turismo e cultura, due campi che vanno assieme a braccetto e sui quali non possiamo più sbagliare». Cultura, a Mestre soprattutto, un problema di contenitori per alcuni come Michele Foffano presidente di Dal Vivo eventi. «Il teatro Toniolo e l'Img sono gli unici due attrattori del centro. Se non ci sono eventi non vedo passare gente per la piazza. A Venezia qualcuno ha vietato anche i concerti in piazza San Marco. A Mestre non si fanno più perchè al Talierico costano troppo. Cultura passa anche nel saper intercettare pubblico. E adesso non siamo appetibili». Per Jan Van Der Borg, docente di economia del turismo a Ca' Foscari «a Venezia serve un'idea di turismo creativo. Bisogna catturare il turismo mordi e fuggi di Venezia».
Raffaele Rosa

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