Mattiazzo (Expo Venice): «Da oggi ci attende una sfida lunga 12 anni»

Domenica 3 Maggio 2015
«È una festa e spero lo sia per tutti». Giuseppe Mattiazzo pensa positivo. L'amministratore delegato di Expo Venice, la società fieristica che ha portato un pezzo di Expo 2015 in laguna, guarda a quanto fatto in un anno. Dal niente - tale era l'area destinata alla costruzione del Vega2 - è nato il padiglione che oggi si apre al mondo con "Aquae", l'unica collaterale di Expo Milano. «Ci siamo solo noi - ricorda Mattiazzo - basta andare sul sito di Expo per vederlo».
Visto da lontano, il padiglione veneziano sembra una bianca meringa schiacciata. Per realizzarlo, Condotte Immobilare ci ha messo un anno. Il tutto per sistemare l'area di 40mila metri quadri e la struttura espositiva da 14mila metri quadri. «Sono stati investiti più di 30 milioni», ricorda Mattiazzo, che non nasconde l'importanza di aver indovinato la mossa Expo per poter realizzare il padiglione, il quale, una volta terminata "Aquae", diventerà la sede della fiera di Venezia, gestita da Expo Venice per i prossimi 12 anni.
«Avere l'Expo era indispensabile - aggiunge Giuseppe Mattiazzo - perché è stato una sorta di catalizzatore utile per coinvolgere gli interessi di delegazioni e investitori stranieri, soprattutto orientali. Venezia è una porta verso oriente». Se in pochi erano disposti a scommettere sulla puntualità dei cantieri milanesi, quello veneziano è filato via spedito, con lo scheletro della struttura consegnato già lo scorso dicembre. Un cantiere record, dove hanno lavorato 400 persone, tra costruzione e allestimento. Altre 100persone verranno impiegate per "Aquae", quindi, almeno sotto l'aspetto occupazionale, il padiglione ha già raggiunto un piccolo successo: dare lavoro. La vera sfida è però progettare quel che ne sarà dopo l'Expo, visto che il padiglione sarà l'unico a rimanere in piedi una volta finita l'esposizione. «Adesso la grande sfida sarà quella di continuare su questa strada. Abbiamo davanti 12 anni per eventi e manifestazioni», sottolinea Mattiazzo, che a spanne calcola anche quanto può valere l'intera operazione. «Abbiamo un business plan da 20 milioni e secondo le stime questo vuol dire un possibile ritorno economico tra i 200-400milioni, visto che per le fiere si stima un calcolatore di uno per 20».
Il che vuol dire, in soldoni, quelli veri, che con un investimento annuo di 20 milioni, la fiera veneziana ne potrà generare fino a 400 annui. «Milioni che ricadranno sul territorio», puntualizza Mattiazzo, che finalmente vede sventolare la tanto agognata insegna «Fiera» sulla sua Venezia. (m.do.)
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