Madri ed educatrici, la protesta è donna

Martedì 26 Maggio 2015
Erano agguerrite ieri mattina le mamme che alle 10 a Ca' Farsetti si sono resentate armate di striscioni, percussioni e cori contro il Commissario Zappalorto che ha deciso i tagli agli spazi cuccioli. Interessati al servizio, ci sono gli interessi di circa 120 bambini e una quarantina di educatrici.
Natascia Danieli è una delle promotrici della protesta, madre di due figli che usufruiscono del servizio Spazio Cuccioli: «Abbiamo saputo di questa situazione dieci giorni fa dalle educatrici che hanno ricevuto la lettera di licenziamento - racconta - Il Comune non si è fatto vivo con noi e per questo siamo venute a chiedere un confronto. Inoltre girava la voce che se tutti i candidati sindaco della città avessero concordato su un capitolo di spesa, il Commissario si sarebbe astenuto dall'operare. Bene, attendiamo una sua risposta al più presto anche su questo, non ci fermeremo».
È stata promossa quindi una raccolta firme, racconta Luna Sopelsa, un'altra mamma: «Abbiamo raggiunto 2700 firme, più 600 clic sulla petizione online Change.org e un nostro sito: nochiusuraspazicuccioli.wordpress.com, perché non ci stiamo». La tensione si è leggermente alzata quando verso le 11 sono state chiuse le porte di Ca' Farsetti, con una mamma che ha urlato: «Bell'insegnamento ai nostri figli: porte in faccia ai loro diritti». Dieci minuti dopo, l'incontro di circa un'ora con il dirigente Marzio Ceselin non è servito a calmare le acque: «Stanno tagliando solo qui - lamenta Elena Pradolin - basti pensare anche al rincaro dei buoni pasto». La madre fa sapere anche di non essere tranquilla perché c'è il rischio concreto che una volta tagliato il servizio possa non essere più ripristinato in futuro. Il sentimento più diffuso era di paura, come lamentano Elisabetta Pagnin e Carlotta Foccardi, mamme del Lido, che si son dette preoccupate per la possibilità che vengano a mancare i due punti di riferimento, lasciando tutta l'isola servita solo dai due asili nido, con costi più elevati e non in grado di assorbire le richieste dei genitori di tutti dati gli spazi limitati.
Le madri però non erano sole, con loro anche alcune educatrici, che concordano affermando come si tratti di un servizio essenziale per le famiglie, da non tagliare. Con la paura, concreta, di perdere il lavoro.
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