La "schiavitù" medioevale a Venezia e nell'area adriatica

Martedì 28 Aprile 2015
La "schiavitù" medioevale a Venezia e nell'area adriatica
«Schiavitù»: a Venezia, in epoca medievale, e dei veneziani, in età moderna, il traffico di esseri umani praticato dai mercanti veneti, la presenza degli schiavi in città, il recupero, da parte della Serenissima, dei suoi sudditi in cattività. Questo il tema trattato in «Schiavi a Venezia, Veneziani schiavi. Fonti per una storia della "schiavitù" in area adriatica e mediterranea tra medioevo ed età moderna", seminario tenutosi all'Archivio di Stato. Il direttore Raffaele Santoro ha evidenziato l'importanza «per gli storici di tutto il mondo delle fonti archivistiche veneziane». Una panoramica sui rapporti tra Venezia e il mondo mediterraneo si deve a Giuseppe Gullino (Università Padova). Ermanno Orlando (Università di Verona) ha dedicato la sua relazione alle fonti giudiziarie; mentre Juliane Schiel (Università Zurigo) ha dimostrato come il mare Adriatico, sotto il dominio di Venezia, costituisse nel Trecento una specie di «laboratorio» a livello europeo per le pratiche e il dibattito sulla schiavitù. Sulle modalità seguite dalla Serenissima per ricondurre in patria i suoi sudditi prigionieri degli ottomani o catturati dai corsari barbareschi, ha parlato Andrea Pelizza (Archivio di Stato), presentando le fonti archivistiche.
Maria Teresa Secondi

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