«L'impegno di tutti i veneziani per riaprire il cinema all'aperto»

Giovedì 28 Agosto 2014
(t.borz.) Metti un gruppo di amici a cena, una festa di compleanno organizzata e all'improvviso un tovagliolo che sbuca dalle mani di un partecipante con scritto: «Una sedia per il cinema che non c'è». Il gioco fa il giro della tavola. Poi degli amici. La discussione impazza, prende una piega più ampia e viene riportata sui social network. Così, nel giro di soli due giorni, il messaggio gira per la città. Il cinema in oggetto è quello a San Polo, che l'amministrazione comunale ha deciso di non promuovere. E nella serata di martedì, alle 21, si vedevano persone portarsi una sedia in spalla e sedersi in campo San Polo, silenziosamente, guardando il nulla. Come se ci fosse uno schermo invisibile. «Siamo appassionati di cinema, abbonati a San Polo e ci sentiamo orfani di questo evento - commenta Chiara Farnea, organizzatrice del sit-in assieme a Mara Rumiz e Anna Zemella - e con noi evidentemente anche le circa 80 persone che hanno aderito alla nostra protesta. Siamo qui per il cinema che non c'è, dimostrando che la città, invece, c'è», così i veneziani vogliono dare un segnale forte affinché il prossimo anno sia ripristinato lo storico cinema all'aperto estivo. Con un monito però, che viene da Mara Rumiz: «I residenti devono capire l'importanza di aderire abbonandosi, aiutando la città a coprire i costi».
I veneziani sono arrivati a partecipare da tutti i sestieri e non solo. C'era anche Suzanna, londinese, ma trapiantata in laguna da trent'anni, che, assieme alla famiglia, muniti di sedie e prosecco, ha dichiarato: «Brindiamo, un po' amareggiati, all'ennesima "Morte a Venezia", citando un famoso romanzo e film».
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