VENEZIA - Oggi venerdì alle ore 20 (turno S), con replica domani sabato alle 17 (turno U), il maestro inglese Jeffrey Tate dirigerà l'Orchestra del Teatro La Fenice di cui per molti anni è stato primo direttore ospite nel nono concerto della stagione sinfonica, interamente dedicato all'ultimo capolavoro sinfonico compiuto di Gustav Mahler. Ovvero la Sinfonia n. 9 in re maggiore, composta tra il 1909 e il 1910 ed eseguita postuma dai Wiener Philharmoniker diretti da Bruno Walter il 26 giugno 1912. I due concerti si terranno nella Sala Grande del Teatro La Fenice e quello odierno sarà preceduto alle 19.20 - nelle Sale Apollinee - da un approfondimento del programma musicale a cura del musicologo Roberto Mori. Ultima delle sinfonie compiute di Mahler, la numero 9 in re minore rappresenta una sorta di testimonianza riassuntiva in cui egli ripropone in modo introspettivo le tappe del suo percorso sinfonico. Ritroviamo così nel corso dei movimenti reminiscenze delle sinfonie "austriache" e di quelle "viennesi", oltre a un rimando esplicito, nell'Andante comodo d'apertura, a "Das Lied von der Erde" (Il canto della terra), l'ultimo lavoro completato da Mahler, già stanco e malato, prima di iniziare la composizione della Nona. Mahler, che nell'estate 1907 aveva ricevuto la diagnosi di un'inoperabile disfunzione cardiaca, cominciò a lavorare alla Nona nel giugno 1909 nella quiete della residenza estiva di Dobbiaco. La stesura, febbrilmente rapida, fu portata a termine nel marzo 1910 a New York. La prima esecuzione, postuma (Mahler era scomparso il 18 maggio 1911), fu diretta da Bruno Walter a Vienna il 26 giugno 1912.
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