Iuav, l'ira dei dipendenti: «Gli sprechi sono altri»

Giovedì 26 Febbraio 2015
Nuova manifestazione del personale tecnico amministrativo dello Iuav, promossa dalla Rsu e dalle sigle sindacali presenti in ateneo Flc Cgil e Cisl, contro la chiusura della portineria della sede di Campo della lana. Una sessantina di lavoratori ha presidiato ieri mattina la sede storica dei Tolentini, in concomitanza della seduta del consiglio di amministrazione, per chiedere direttamente ai consiglieri di posticipare la questione all'insediamento del nuovo rettore e se sono consapevoli delle conseguenze che porterà il taglio sulla vigilanza da loro approvato. Una delegazione di lavoratori è poi stata ricevuta dal Cda.
«Abbiamo consegnato al rettore Restucci e al direttore generale Cremonese - hanno spiegato i lavoratori - un documento in cui motiviamo la nostra opposizione al provvedimento. Non capiamo infatti perché si pensi di tagliare posti di lavoro invece di individuare i veri sprechi dell'ateneo. Non esiste un piano riorganizzativo totale: si parla solo di tagli e non si sa quale sia la strategia politica dello Iuav, o se hanno identificato offerte didattiche che possano veramente sviluppare attrattività verso il nostro ateneo». Pesa ai lavoratori che il Cda abbia deciso di recuperare 50 mila euro, tagliando due posti di lavoro e penalizzando il servizio agli studenti, per poi approvare una spesa di 60 mila euro per arredi. «Ci sono spese assurde - continuano i lavoratori -: si è anche attivato un master con soli 4 iscritti, mentre la legge ne prevede almeno dieci per corso; hanno mandato colleghi a fare costosi corsi di aggiornamento al Politecnico di Milano; si sprecano soldi per l'impianto di condizionamento a manetta».
Il rettore Restucci, sentito il Cda, ribadisce la necessità che Iuav metta in atto il piano di riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi e di tutte le attività di ateneo, coerentemente con le linee guida deliberate e approvate dagli organi di governo. «Assicuro una particolare attenzione al mantenimento dell'occupazione dei lavoratori - ha affermato Restucci -, ancor più in un momento come quello che stiamo attraversando e che esige venga messa in primo piano la difesa del posto di lavoro».
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