In famiglia con l'anziano Sotto la lente anche la pratica "Fojadelli""

Giovedì 24 Luglio 2014
(r. br.) Una giovane avvocatessa, figlia di un noto magistrato, che viene inserita nel nucleo familiare di un anziano inquilino di una casa popolare dell'Ater, a San Rocco. Un caso di cui il Gazzettino aveva parlato già a fine 2012. Ora c'è anche questa pratica all'esame dei finanziari che, coordinati dal pm Roberto Terzo, stanno indagando sull'Ater. Nel registro degli indagati, come noto, per concorso in corruzione, falso e truffa, è stato iscritto il funzionario Giampaolo Zane, già responsabile del settore commerciale dell'azienda. L'interessato respinge ogni addebito, mentre le indagini proseguono. Nell'attesa vale la pena di ricordare la vicenda singolare di questa casa di San Rocco. Composta da camera, cucina e bagno, nel '91 viene assegnata come alloggio popolare a un anziano del 1914. Nel 2004 è lo stesso anziano a chiedere il passaggio dal regime Erp a quello libero perché, bisognoso di assistenza, vuole "ampliare il proprio nuceo familiare". Gli uffici fanno notare al pensionato che avrebbe ancora un reddito compatibile con gli alloggi Erp. Ma il cambio viene approvato e così entra in scena Lucia Elena Fojadelli, figlia di Antonio, già procuratore della Repubblica a Treviso. É lei l'ospite che assisterà l'anziano, almeno dalle carte prodotte all'Ater. Viene siglato un contratto di 4 anni più 4 da 223 euro al mese, più adeguamenti Istat, fino ad aprile 2012. Il deposito cauzionale di 669 euro non viene versato dall'anziano titolare, ma direttamente da Antonio Fojadelli. Otto anni dopo, in vista della scadenza del contratto, Lucia Elena chiede di subentrare al titolare che a "causa della tarda età convive ormai definitivamente con i figli". Ater, a quel punto, dice no, ma la revoca si trascina per anni.
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