Il tam tam sui social network È psicosi tra la popolazione

Giovedì 24 Luglio 2014
Persino a Bibione ieri sapevano dell'allarme radioattivo. E lo sapevano già poco dopo le due del pomeriggio, quando i rilevatori della Demont di Fusina avevano cominciato a suonare da pochi minuti. Potere dei social network, facebook, twitter e via di seguito. A Bibione già si parlava addirittura di nube radioattiva, e la gente cominciava a telefonare ad amici e parenti di Mestre per avere notizie e sapere se doveva scappare o che altro avrebbe dovuto fare. Anche alle quattro di notte del 20 gennaio 2012 twitter e facebook scoppiavano di commenti sul terremoto appena avvenuto in Emilia Romagna ma per ore nessuna notizia utile emerse da quel mare magnum. Si sapeva solo che c'era stato il terremoto, e quella volta era vero. Ieri alle due e mezza a Bibione si sapeva solo che c'era stata una nube radioattiva a Marghera, e questa volta a quanto pare non era vero, o almeno non nelle dimensioni descritte e temute nei social network.
Viene in mente la sera del 28 novembre del 2002 quando le due esplosioni e l'incendio all'impianto chimico Tdi di Porto Marghera provocarono un'ondata di panico in tutta la città, e la gente si sigillò in casa per ore. I social network erano ancora praticamente fantascienza, ma funzionavano le radio, e le cornette dei telefoni bruciavano. L'incendio al Tdi dell'americana Dow Chemical durò 43 minuti, l'allarme alla popolazione un'ora e 48 minuti. Ci furono fortunatamente solo quattro feriti lievi tra i dipendenti dell'Azienda, e venne rilevato un inquinamento paragonabile a quello prodotto in un'ora di punta dal traffico automobilistico. Tutti furono subito coscienti, però, che si sfiorò una tragedia immane: le esplosioni si erano verificate a poche decine di metri dai serbatoi del fosgene, il gas utilizzato durante la Prima Guerra Mondiale e in Vietnam per uccidere migliaia di soldati nelle trincee e di civili; e per 43 minuti erano bruciate peci clorurate che, in alcune circostanze ambientali, sono peggiori del fosgene; infine l'impianto Tdi (che utilizzava il fosgene) produceva toluendiisocianato, ammesso solo a concentrazioni infinitesime nei posti di lavoro a causa della sua elevata tossicità. Dopo tre giorni si costituì a Marghera l'Assemblea Permanente contro il Rischio Chimico; Dow Chemical, come molte altre fabbriche di Marghera, non esiste più da anni, ha lasciato dietro di sè inquinamento e disoccupazione; i pompieri, intervenuti quella sera a fianco dei vigili del fuoco aziendali e degli operatori di reparto, vennero insigniti della medaglia d'argento al merito civile con decreto del Presidente della Repubblica.
L'allarme, dunque, quella volta fu più che giustificato, a differenza di ieri. Eppure oggi i mezzi tenologici a disposizione per informarsi sono molto più potenti di allora e alla portata di tutti, un grande fiume che scorre potente, può diventare piena in pochi secondi, e sgonfiarsi in altrettanti pochi istanti.
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