Chiarezza per il carcere di Santa Maria Maggiore. Nei giorni scorsi il ministro di Grazia e Giustizia ha risposto all'interrogazione presentata dai deputati veneziani Pd (Delia Murer, Michele Mognato, Davide Zoggia, Andrea Martella, Sara Moretto) in merito alla situazione della casa circondariale.
Nella risposta si riconosce lo stato di oggettivo sovraffollamento dell'Istituto, che alla data del 2 ottobre registra 257 detenuti presenti a fronte di una capienza teorica di 180 unità, tanto da dichiarare che si è in presenza di un “esubero di presenze detentive rispetto alla capienza regolamentare”. Inoltre, viene riconosciuto il sottodimensionamento del personale di Polizia penitenziaria nel carcere. Infatti gli operatori in servizio sono 156, mentre la dotazione organica ne prevede 181.
Il ministro Orlando ha riconosciuto la validità dei progetti di riabilitazione e recupero dei detenuti avviati in carcere. Si tratta di percorsi e progetti costruiti con molte realtà dell'associazionismo e della cooperazione della città, cui il Comune di Venezia ha dato negli scorsi anni un impulso molto importante.
Proprio per questo il ministro ha assicurato che “sarà tenuto da parte del Ministero un attento monitoraggio e controllo dell'istituto in questione. Per quel che riguarda continueremo ad assicurare la nostra attenzione alle condizioni di vita e lavoro dei detenuti e del personale di polizia giudiziaria dell'Istituto».
Nella risposta si riconosce lo stato di oggettivo sovraffollamento dell'Istituto, che alla data del 2 ottobre registra 257 detenuti presenti a fronte di una capienza teorica di 180 unità, tanto da dichiarare che si è in presenza di un “esubero di presenze detentive rispetto alla capienza regolamentare”. Inoltre, viene riconosciuto il sottodimensionamento del personale di Polizia penitenziaria nel carcere. Infatti gli operatori in servizio sono 156, mentre la dotazione organica ne prevede 181.
Il ministro Orlando ha riconosciuto la validità dei progetti di riabilitazione e recupero dei detenuti avviati in carcere. Si tratta di percorsi e progetti costruiti con molte realtà dell'associazionismo e della cooperazione della città, cui il Comune di Venezia ha dato negli scorsi anni un impulso molto importante.
Proprio per questo il ministro ha assicurato che “sarà tenuto da parte del Ministero un attento monitoraggio e controllo dell'istituto in questione. Per quel che riguarda continueremo ad assicurare la nostra attenzione alle condizioni di vita e lavoro dei detenuti e del personale di polizia giudiziaria dell'Istituto».
